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Weekend di arte: scoprendo le mostre da Primo Levi a Jan Fabre

Il weekend è un’occasione perfetta per immergersi nell’arte e nella cultura, e questo fine settimana non fa eccezione. Diverse mostre di grande rilievo si svolgono in varie città italiane, da Roma a Torino, da Milano a Bologna, offrendo una panoramica ricca e variegata per tutti gli appassionati d’arte. In particolare, si evidenziano le voci di artisti come Jan Fabre, Primo Levi e Marcello Maloberti, che si intrecciano con riflessioni sulla memoria, sulla fragilità della vita e sull’identità culturale.

Roma: La riflessione di Jan Fabre

Alla Galleria Mucciaccia di Roma, dal 31 gennaio al 1 marzo, si tiene la mostra “Songs of the Canaries” e “Songs of the Gypsies”, due delle opere più recenti di Jan Fabre. Questa esposizione, curata da Dimitri Ozerkov, segna un’importante prima in Italia. Fabre, noto per il suo approccio audace e innovativo nell’arte contemporanea, utilizza i suoi lavori per esplorare la condizione umana e la vulnerabilità della vita. Le opere in mostra rivelano la potenza trasformativa dell’arte, invitando i visitatori a riflettere su temi profondi e universali.

In un altro angolo di Roma, al Museo di Roma in Trastevere, dal 29 gennaio fino al 1 giugno, si apre “L’albero del poeta. Storie, immagini e personaggi sotto la Quercia del Tasso al Gianicolo”, a cura di Roberta Perfetti e Silvia Telmon. Questa mostra celebra un patrimonio artistico unico, attraverso documenti storici, fotografie, grafiche e dipinti che raccontano le vicende culturali legate alla storica quercia, un luogo emblematico per la città e per la letteratura.

Torino: Un viaggio nella memoria con Primo Levi

A Torino, fino al 5 maggio, si può visitare la mostra “Giro di posta. Primo Levi, le Germanie, l’Europa”, allestita a Palazzo Madama. Curata da Domenico Scarpa e promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, l’esposizione offre un’intensa esperienza di lettura attraverso lettere e messaggi scritti da Levi, che rivelano la sua corrispondenza con lettori e scrittori, ex compagni di lager e persone comuni. Questa mostra non solo illumina la figura di Levi, ma offre anche uno spaccato della complessa realtà dell’Europa divisa del XX secolo, mettendo in luce la fragilità dei rapporti umani in un contesto di conflitto e separazione.

Milano: Dialogo con la memoria attraverso l’arte

Fino al 16 marzo, il Memoriale della Shoah di Milano ospita la mostra “Tu sei la memoria della mia notte”, che presenta opere originali di Marcello Maloberti. Ispirata all’installazione permanente dell’artista, “Invitami notte a immaginare le stelle”, l’esposizione comprende quattro nuove opere che riflettono sul significato della memoria e del luogo, creando un dialogo profondo con la senatrice Liliana Segre, testimone della Shoah e voce fondamentale nella lotta contro l’oblio.

Cavalese e Bologna: Riflessioni su arte e identità

Al Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, dal 1 febbraio al 29 giugno, si tiene la mostra “Fulvio Morella. Le stelle che non ti ho detto”, curata da Elsa Barbieri e Sabino Maria Frassà. In questa esposizione, l’artista presenta 15 opere tessili ricamate che utilizzano un alfabeto innovativo, il “braille stellato”. Attraverso questa forma d’arte, Morella riesce a trasformare i cieli notturni in messaggi tattili, creando un linguaggio poetico che invita i visitatori a esplorare nuove dimensioni di percezione e sensibilità.

Infine, a Bologna, dal 31 gennaio al 9 febbraio, l’ex Chiesa di San Barbaziano ospita la mostra dell’artista norvegese Per Barclay, intitolata “La strage degli innocenti”. Questo progetto, curato da Denise Tamborrino e Patrizia Cirino, reinterpreta il celebre dipinto di Guido Reni, creando un’installazione che invita il pubblico a riflettere su questioni sociali, cognitive ed emotive legate alla violenza e all’innocenza. Al MAMbo, invece, si può visitare la mostra “Morbid” di Valeria Magli, che esplora la ridefinizione del femminile attraverso una selezione di opere che spaziano dagli anni ’70 ai primi anni Duemila. Questo percorso espositivo, curato da Caterina Molteni, mette in evidenza l’evoluzione del ruolo della donna nell’arte e nella società.

Queste mostre non solo celebrano il talento di artisti contemporanei e storici, ma fungono anche da importanti momenti di riflessione e memoria, toccando temi universali che continuano a risuonare nel nostro presente. Visitarle significa immergersi in un viaggio attraverso l’arte e la storia, un’opportunità per confrontarsi con il passato e con le sue lezioni.

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