Se vuoi andare all’Università, sappi che esistono alcuni sconti e agevolazioni in base al tuo reddito per avere corsi gratis. Scopriamo insieme come fare e perché.
Sono stati 526.317 gli studenti che quest’anno hanno fatto l’esame di maturità. Dopo aver superato le prove scritti e gli orali, è tempo di pensare al futuro e scegliere se frequentare l’Università o iniziare a lavorare. Molto dipende dalle proprie passioni ma anche dalla disponibilità economica di ognuno di noi dato che seguire dei corsi può avere costi eccessivi soprattutto se si è fuorisede.
Secondo alcuni dati, le spese calcolate per le tasse universitarie in Italia, in media, si attestano sopra i mille Euro a studente ogni anno. Costi elevati se si considera l’inflazione, l’aumento dei mutui e delle bollette. Non tutte le famiglie possono permettersi tale spese e spesso i giovani devono rinunciare a studiare. In loro aiuto però arriva lo Stato che consente a determinate categorie di frequentare gratuitamente i corsi.
Anche se è tempo di pensare all’estate, molte Università già chiedono di procedere alla domanda di immatricolazione. Alcuni corsi hanno il numero chiuso e bisogna svolgere degli esami prima, altri sono a numero aperto. Ma in quasi tutta Italia le iscrizioni in molti Atenei sono già iniziate e proseguiranno nelle prossime settimane. Prima di fare domanda però è importante che ogni futuro studente abbia a portata di mano l’Isee. L’indicatore della situazione economica equivalente consente di conoscere le condizioni economiche di una famiglia e serve al momento dell’immatricolazione.
Molte Università vanno incontro agli studenti dando alloggi scontati e rendendo gratuiti i corsi proprio in base ad un’Isee bassa. In particolare, l’ultimo decreto del Miur, firmato dal Direttore generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio, ha stabilito che chi ha un’ISEE fino a 27.726,79 euro non deve pagare le tasse universitarie.
Tale cifra è aumentata del +5,4% rispetto lo scorso anno a causa della variazione media annua 2023 dei prezzi al consumo. Come sempre è la singola Università che poi può decidere, attraverso uno statuto interno, se modificare le soglie Isee. Tale variazione però può avvenire non oltre il 30% dei suddetti valori nazionali. Basti pensare per esempio che alla Statale di Milano lo scorso anno sono stati 27mila i ragazzi che non hanno pagato la retta per tale motivo, pari alla metà degli iscritti totali. Un importante aiuto per incoraggiare i ragazzi a proseguire gli studi.
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