La mostra “Pasolini America Warhol”, inaugurata il 22 dicembre 2023 presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, rappresenta un’importante opportunità per esplorare il complesso legame tra il celebre intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini e gli Stati Uniti. Questo evento espositivo, aperto fino al 23 febbraio 2025, è la prima tappa di un ambizioso progetto intitolato “Pasolini/America. Il poeta, il regista, l’intellettuale davanti al Nuovo Mondo”, realizzato in collaborazione con l’Università di Udine e la Regione Friuli Venezia Giulia. Il progetto culminerà in un convegno internazionale, sottolineando l’importanza di Pasolini non solo come artista, ma anche come pensatore critico.
Un viaggio tra arte e cultura
Curata da Alessandro Del Puppo e Giada Centazzo, la mostra si propone di indagare il variegato rapporto di Pasolini con l’America attraverso una pluralità di linguaggi artistici, tra cui fotografia, letteratura, arte e cinema. Già dalle sue giovanili letture, Pasolini mostrava un forte interesse per l’America, testimoniato dall’antologia “Americana” di Elio Vittorini, pubblicata nel 1941. Questo interesse si concretizzò in due viaggi significativi negli Stati Uniti, nel 1966 e nel 1969, durante i quali esplorò:
- Le metropoli come New York
- I fermenti sociali e culturali dell’epoca
Le fotografie di autori come Duilio Pallottelli e Duane Michals, esposte nella mostra, offrono uno sguardo ravvicinato su un’America tumultuosa e in trasformazione, che Pasolini osservava con un misto di fascino e critica. Un elemento centrale del percorso espositivo è la famosa intervista di Pasolini con Oriana Fallaci, pubblicata sull’Europeo, dove il poeta e regista comunista discute il suo controverso legame con la Grande Mela.
Riflessioni sul consumismo e la pop art
L’interesse di Pasolini per gli Stati Uniti andava oltre la cultura popolare e si intrecciava con le sue riflessioni critiche sul consumismo e sulla pop art, incarnata dalla figura di Andy Warhol. Un momento cruciale della mostra è rappresentato dal confronto tra il docufilm “La Rabbia” (1963) e la poesia “In morte di Marilyn”, accostati alla celebre serigrafia di Warhol dedicata all’icona di Hollywood. Nonostante Pasolini e Warhol non si siano mai incontrati di persona, il loro dialogo artistico e culturale è evidente, mettendo in luce come le opere di entrambi riflettano le tensioni e le speranze di un’epoca.
In particolare, il testo scritto da Pasolini nel 1975 per la serie “Ladies and Gentlemen” di Warhol, dedicata alla comunità queer di New York, rappresenta un punto di congiunzione tra le loro opere. Pasolini vedeva nella cultura queer e nelle marginalità sociali un potenziale rivoluzionario, un tema che oggi risuona con forza nella discussione contemporanea sulle identità e sui diritti civili.
Intersezioni tra vite e opere
La mostra non si limita a presentare il lavoro di Pasolini e Warhol come artisti individuali, ma invita il visitatore a riflettere sulle intersezioni tra le loro vite e opere. Le serigrafie di Warhol, accostate alle parole di Pasolini, emergono come precursori di temi attuali, quali l’identità, la marginalità e la cultura LGBTQ+. Del Puppo sottolinea come Pasolini “vide nell’America delle proteste e nei travestiti di Warhol il potenziale rivoluzionario delle marginalità”, offrendo un’interpretazione che invita a riconsiderare il significato di questi due artisti nel contesto della cultura contemporanea.
In un’epoca in cui le questioni di identità e di inclusione sociale sono al centro del dibattito pubblico, la mostra “Pasolini America Warhol” si propone come un’importante occasione di riflessione. Attraverso l’arte e la letteratura, Pasolini ci invita a esplorare le complessità delle esperienze umane e a confrontarci con le sfide del presente. La sua visione critica, unita a quella di un artista come Warhol, offre una prospettiva unica sul potere trasformativo dell’arte e sulla capacità di affrontare le contraddizioni della società in cui viviamo.