Il 3 dicembre 2023, il refettorio d’inverno del complesso monumentale di Santa Croce a Firenze ha aperto le sue porte a un’importante esposizione che celebra un evento cruciale nella storia della religione e dell’arte: l’ottocentesimo anniversario delle Stimmate di San Francesco d’Assisi. La mostra, intitolata “La croce che fiorisce e le stimmate di Francesco, un percorso fra testi e immagini a Santa Croce”, offre un percorso espositivo che unisce opere d’arte e antichi documenti, creando un dialogo vivace tra passato e presente.
Le Stimmate di San Francesco, che si ritiene siano state ricevute nel 1224, rappresentano un momento mistico e fondamentale nella vita del santo e nella spiritualità cristiana. Questa esposizione si propone di esplorare come le rappresentazioni artistiche di questo miracolo si siano evolute dal Duecento alla prima metà del Trecento, un periodo cruciale per la diffusione della figura di Francesco e per l’arte che lo celebrava. Attraverso l’analisi di opere e testi manoscritti, i visitatori possono comprendere meglio non solo l’importanza religiosa di questo evento, ma anche il suo impatto culturale e artistico.
Opere esposte e istituzioni coinvolte
Le opere esposte provengono da prestigiose istituzioni, tra cui:
- Galleria dell’Accademia di Firenze
- Gallerie degli Uffizi
- Biblioteca Medicea Laurenziana
- Biblioteca della Pontificia Università Antonianum
Questo non è solo un omaggio a San Francesco, ma anche un’importante iniziativa di valorizzazione del patrimonio artistico italiano, che consente di riportare alla luce opere d’arte storiche in un contesto che ne evidenzia il significato originario.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo inizia con una tavola del Maestro della croce 434, risalente alla metà del Duecento. Questa opera è legata alla prima biografia di Francesco, scritta da Tommaso da Celano, che offre una narrazione dettagliata della vita del santo e dei suoi miracoli. La tavola raffigura il miracolo delle stimmate, segnando l’inizio di un cambiamento significativo nella rappresentazione iconografica di questo evento. Le opere di Coppo di Marcovaldo, che adornano la basilica di Santa Croce, raccontano storie della vita di Francesco e mettono in evidenza l’importanza del santo per il movimento francescano e per la città di Firenze.
Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è il ritorno di alcune opere d’arte nel loro luogo di origine, dopo secoli di assenza. Tra queste, spiccano le due formelle di Taddeo Gaddi, rappresentanti la Crocifissione di Cristo e San Francesco che riceve le Stigmate. Fino al 1810, queste opere facevano parte dell’arredo della sagrestia di Santa Croce e oggi, grazie a questa mostra, tornano a dialogare con il contesto che le ha viste nascere. Inoltre, l’esposizione presenta un’opera inedita, mai esposta al pubblico prima d’ora: un piccolo tabernacolo “portatile” di Taddeo Gaddi che, aperto, misura 60 x 70 centimetri. Questa preziosa opera include la Crocifissione e gli Apostoli al centro, insieme a rappresentazioni delle Stigmate di San Francesco e della Resurrezione di Drusiana, insieme a figure come la Madonna con il Bambino, Sant’Antonio di Padova e San Ludovico di Tolosa.
Riflessioni sul significato delle stimmate
La mostra non si limita a presentare opere d’arte, ma offre anche un’importante riflessione sul significato delle Stimmate e sul loro impatto nella cultura e nella spiritualità. Le stimmate non solo simboleggiano l’unione mistica tra Francesco e Cristo, ma hanno anche influenzato la letteratura, la musica e l’arte nei secoli successivi. La loro rappresentazione ha fornito un linguaggio visivo potente per la devozione popolare e ha contribuito a diffondere l’immagine di Francesco come santo patrono degli animali e della natura.
In un momento in cui il mondo contemporaneo è spesso caratterizzato da divisioni e conflitti, la figura di San Francesco, con il suo messaggio di pace e amore per il creato, risuona con particolare forza. Questa mostra rappresenta quindi non solo una celebrazione artistica, ma anche un invito a riflettere sui valori di umanità e rispetto per l’ambiente che Francesco ha incarnato.
Attraverso un viaggio che unisce arte, storia e spiritualità, la mostra a Santa Croce non è solo un omaggio a un santo venerato, ma un’opportunità per riscoprire e rinnovare il nostro legame con i valori che egli rappresenta, rendendo omaggio a una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della nostra cultura e della nostra fede.