La fragilità della vita e la forza necessaria per rinascere dopo un evento devastante come un ictus sono temi centrali nel nuovo romanzo di Raffaele Guadagno, intitolato “Tempo, col mio amante stronzo”, pubblicato per la casa editrice Nino Bozzi. Quest’opera non è solo un racconto di dolore e sofferenza, ma rappresenta anche un viaggio di scoperta interiore e di resilienza, un invito a riflettere su quanto sia importante affrontare le avversità con coraggio e determinazione.
Nelle pagine del suo libro, Guadagno descrive l’ictus come “un terremoto” nella sua esistenza, capace di spazzare via ogni certezza e di mettere alla prova la sua forza interiore. Tuttavia, l’autore sottolinea come sia proprio nei momenti di crisi che si possano scoprire forze nascoste, risorse interiori che non avremmo mai immaginato di possedere. La narrazione si sviluppa attraverso un percorso “doloroso ma ricco di speranza”, dove il lettore è accompagnato in un viaggio che “tocca l’anima”, affrontando le sfide della vita e il coraggio di andare avanti.
Guadagno si rivolge a chiunque abbia vissuto un grande cambiamento nella propria vita o a chi cerca una riflessione profonda sull’equilibrio tra fragilità personale e forza collettiva. “La vita ci mette di fronte a sfide inaspettate che, all’inizio, sembrano insormontabili”, afferma l’autore, evidenziando come ogni individuo possa trovare la propria strada verso la guarigione e la rinascita.
Attraverso il racconto delle sue esperienze, Guadagno condivide momenti di vulnerabilità e di scoperta. “Attraverso il dolore e la paura – spiega – ho imparato a vedere la bellezza dei piccoli progressi:
1. il primo movimento
2. il primo sorriso dopo giorni di silenzio
3. la prima parola dopo mesi
4. il primo pensiero di gratitudine”.
Questi momenti, che possono sembrare insignificanti, diventano invece pietre miliari nel percorso di recupero e di accettazione della nuova realtà.
Guadagno riflette anche su come l’ictus, sebbene gli abbia tolto molto, gli abbia regalato una nuova prospettiva: “apprezzare il presente, coltivare la gratitudine e amare in modo più profondo”. Queste parole risuonano forti e chiare, invitando il lettore a considerare la vita in modo diverso, a riconoscere il valore dei momenti quotidiani e a non dare mai per scontata la bellezza dell’esistenza.
Nato nel 1964 a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, Guadagno vive attualmente a Todi. È presidente di Alice Biella, un’associazione nazionale che si occupa di persone colpite da ictus, un impegno che porta avanti con grande dedizione, essendo egli stesso un “sopravvissuto”. La sua esperienza personale lo ha portato a diventare una voce autorevole su questo tema, condividendo la sua storia per sensibilizzare e supportare altri che si trovano a vivere situazioni simili.
Il romanzo, disponibile in libreria e negli store digitali, si propone come un faro di speranza per chiunque stia affrontando una prova difficile. La narrazione di Guadagno invita a riflettere sulla resilienza umana e sull’importanza di non perdere mai la speranza. In un mondo che spesso sembra dominato dalla fragilità, la sua voce emerge come un chiaro richiamo alla forza e alla determinazione che ciascuno di noi può trovare dentro di sé.
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