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Un murale celebra la forza delle donne a Gela

Oggi, il cuore di Gela (CL) si è animato di arte e cultura con l’inaugurazione del murale “Donne Resilienti”, realizzato dall’artista gelese di fama internazionale Roberto Collodoro. L’evento è stato presieduto dal Presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, nell’ambito del progetto “Le Strade da Seguire”, un’iniziativa che mira a promuovere la legalità e la cultura attraverso l’arte. Il murale rappresenta un tributo a tre figure femminili straordinarie: Artemisia Gentileschi, Maria Teresa di Calcutta e Rita Levi Montalcini, simboli di resilienza e forza delle donne nella storia.

Il progetto “Le Strade da Seguire”

Il progetto “Le Strade da Seguire” invita artisti a celebrare eroi e figure emblematiche che hanno lottato contro le ingiustizie e la violenza, creando opere che parlano direttamente alla comunità. Il murale di Gela si inserisce in un contesto più ampio, che ha già visto la nascita di tre murales a Paternò, tra cui uno dedicato a Piersanti Mattarella, vittima della mafia nel 1980. L’iniziativa prevede l’installazione di decine di opere in tutta la Sicilia, con l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva su temi di legalità e giustizia.

Un messaggio di speranza

Il murale si trova in vicolo Tiziano, una traversa di via Pisa, conosciuta in passato come via delle arti. Questa posizione non è casuale: l’arte si fa spazio nei luoghi quotidiani, portando un messaggio di speranza e cambiamento. Durante l’inaugurazione, erano presenti numerosi rappresentanti del mondo politico e culturale, tra cui il vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Nuccio Di Paola, il Sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, e l’Assessore alla cultura del Comune, Viviana Altamura. Anche il senatore Pietro Lorefice e la senatrice Concetta Damante hanno partecipato all’evento, dimostrando l’importanza che questa iniziativa riveste a livello istituzionale.

L’importanza dell’arte nella società

Gaetano Galvagno ha sottolineato l’intento della Fondazione Federico II di portare l’arte nelle strade e nei quartieri periferici della Sicilia, utilizzando un linguaggio artistico diretto e accessibile. “Il progetto comincia a espandersi e a prendere corpo – ha dichiarato Galvagno -. Vogliamo creare un circuito culturale che non solo coinvolga i siciliani, ma che attragga anche i turisti, offrendo un’immagine della Sicilia che sfida gli stereotipi frequentemente alimentati da produzioni televisive che rischiano di promuovere modelli negativi e criminali”.

Il murale “Donne Resilienti” non è solo un’opera d’arte; è un simbolo di cambiamento e di speranza. Le figure rappresentate, Artemisia Gentileschi, famosa pittrice del XVII secolo, Maria Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie della Carità, e Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, incarnano il coraggio e la determinazione che caratterizzano la lotta contro le avversità. Queste donne, attraverso le loro vite e opere, continuano a ispirare generazioni di donne e uomini, diventando modelli da seguire.

Nuccio Di Paola ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di avere opere che possano fungere da monito per le nuove generazioni. “Questo murale rappresenta un messaggio chiaro e forte: la resilienza e la forza delle donne sono un patrimonio da valorizzare e promuovere”, ha affermato. È evidente che la Fondazione Federico II e le istituzioni locali stanno lavorando insieme per costruire una società più giusta e consapevole, in cui l’arte diventa uno strumento di cambiamento sociale.

L’inaugurazione del murale “Donne Resilienti” segna un passo importante nella valorizzazione dell’arte e della cultura a Gela e in Sicilia. La Fondazione Federico II, attraverso questo progetto, sta contribuendo a creare un’identità culturale forte e positiva, in grado di attrarre l’attenzione non solo dei residenti, ma anche di turisti e visitatori. L’arte si fa così portavoce di messaggi di speranza e di lotta per la giustizia, e il murale di Collodoro rappresenta un esempio luminoso di come l’arte possa influenzare e ispirare le comunità.

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