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Ultradisco: un viaggio musicale tra gli 80s e il presente con milano 84

Il duo romano Milano 84, composto da Fabio Di Ranno e Fabio Fraschini, torna con un’opera che promette di ridefinire le coordinate del synth-pop contemporaneo. “Ultradisco”, il loro secondo album, è un viaggio musicale che si muove tra l’immaginario scintillante degli anni ’80 e le sonorità moderne, creando un ibrido originale che non si limita a riproporre il passato, ma lo reinventa con freschezza e audacia.

Uscito il 22 novembre su vinile e in formato digitale per Spittle Dependance/Goodfellas, “Ultradisco” è un progetto ambizioso che raccoglie l’eredità del decennio iconico, mescolandola con influenze attuali che spaziano dall’italodisco alla new wave, fino a toccare il mondo dell’indie e dell’EBM (Electronic Body Music). La ricerca di una cifra stilistica precisa è chiaramente visibile in ogni traccia, dove il duo non si è risparmiato nel mettere insieme un cast di collaboratori di grande talento.

Collaborazioni di spicco

Tra le collaborazioni più significative ci sono artisti di spicco come:

  1. Fred Ventura, già noto per il suo contributo alla scena musicale degli anni ’80.
  2. Johnson Righeira, icona dell’italodisco.
  3. Anita Dadà, scrittrice e fotografa.
  4. Fabrizio Massara (Baustelle).
  5. Andy (Bluvertigo).
  6. I produttori Eugene e La Tosa.

Il risultato è un album ricco di sfumature e colori, in cui si intrecciano diverse esperienze e visioni artistiche.

Voci femminili e atmosfere evocative

Un aspetto interessante di “Ultradisco” è la presenza di artisti femminili che arricchiscono il racconto musicale con le loro storie e sensibilità. Tra queste troviamo:

  • Alice Silvestrini (Laison).
  • Margò.
  • Killme Alice.
  • Anna Soares, performer e songwriter.

Queste voci femminili, ognuna con un proprio stile distintivo, si integrano perfettamente nel mood cinematografico dell’album, che si presenta elegante, malinconico e scintillante, come un club arredato con divani di velluto.

Tracce significative

Tra le tracce più evocative dell’album spicca “Summer on a Solitary Beach”, una reinterpretazione di un classico di Franco Battiato. Questa canzone rappresenta perfettamente l’intento di Milano 84 di creare un ponte tra passato e presente, mescolando nostalgia e innovazione. Accanto a questo brano, “Italopop” emerge come un collage sonoro che invita l’ascoltatore a scoprire citazioni nascoste, un vero e proprio gioco di rimandi e riferimenti che affascina e coinvolge.

Ogni traccia di “Ultradisco” sembra raccontare una storia, non solo attraverso le parole, ma anche grazie a una produzione ricercata e a sonorità che catturano l’attenzione. La languida e intensa “Darling” è un esempio di come Milano 84 riesca a trasformare la nostalgia in qualcosa di nuovo e attuale, creando una fusione di epoche che dà vita a un linguaggio musicale inedito. Non è solo un esercizio di stile, ma una vera e propria evoluzione del pop, capace di attrarre sia gli appassionati degli anni ’80 sia quelli in cerca di novità.

In un panorama musicale spesso dominato da tendenze fugaci, “Ultradisco” si distingue come un’opera che invita a riflettere sul passato mentre si guarda al futuro. La capacità di Milano 84 di mescolare generi e influenze diverse, di attingere a ciò che è stato e di proiettarlo nel presente con un’ottica nuova, rappresenta una boccata d’aria fresca in un’industria musicale in continua evoluzione.

Con “Ultradisco”, Milano 84 non propone semplicemente un ritorno agli anni ’80, ma un vero e proprio revival che celebra la cultura musicale di quel periodo, reinterpretandola e adattandola ai gusti e alle sensibilità contemporanee. Questo album può essere visto come un manifesto di un’epoca che, pur essendo passata, continua a influenzare il presente, dimostrando che la musica, in tutte le sue forme, è un linguaggio universale capace di unire generazioni diverse.

In definitiva, “Ultradisco” è un invito a lasciarsi trasportare dalla musica, a ballare e a sognare, riscoprendo il potere evocativo degli ’80 e la loro ineguagliabile bellezza, mentre si vive il presente con curiosità e apertura.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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