L’autopalpazione è particolarmente raccomandata dopo i 40 anni di età, quando il rischio di tumore aumenta. L’autopalpazione del seno si divide in due fasi fondamentali:
Tumore al seno: l’autodiagnosi può salvarti la vita. Ecco come fare questo esame poco invasivo da soli in casa.
Il tumore al seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile e viene classificato in cinque stadi. Le differenze di tali stadi influenzano infatti la sopravvivenza dell’individuo. Tutte le cellule presenti nel seno possono dare origine alla malattia, ma nella maggior parte dei casi il cancro ha origine dalle cellule ghiandolari dette lobuli o da quelle che formano la parete dei dotti.
Il tumore al seno può essere precocemente diagnosticato se regolarmente vengono fatti i dovuti controlli e soprattutto se fatto questo “mini esame” non invasivo direttamente a casa dal soggetto. L’autodiagnosi dunque è fondamentale e può salvarti la vita. Ecco dunque tutto quello che devi sapere in merito e come praticarla.
Dai 25 anni in su è consigliato seguire dei controlli al seno a cadenza annuale quali ecografia mammaria. Poi mano mano con l’aumentare dell’età si passa ad effettuare altri controlli quali la mammografia. Ma esiste un metodo poco invasivo e per nulla doloroso per effettuare l’autodiagnosi e questo prende il nome di autopalpazione.
L’autopalpazione del seno deve essere fatta una volta al mese, nel momento in cui vi è una più bassa tensione mammaria dunque una settimana dopo la fine del ciclo mestruale. Invece in gravidanza e menopausa può essere effettuata in qualsiasi periodo del mese.
L’autopalpazione è particolarmente raccomandata dopo i 40 anni di età, quando il rischio di tumore aumenta. L’autopalpazione del seno si divide in due fasi fondamentali:
Per osservazione si intende la valutazione visiva del seno davanti a uno specchio. Qualsiasi sia l’alterazione presente deve essere controllata con scrupolo. L’osservazione permette di evidenziare la presenza di irregolarità del seno come i cambiamenti di forma, il colore e la consistenza, quali:
L’osservazione del seno deve essere effettuata in tre posizioni diverse e deve essere eseguita frontalmente e lateralmente:
Si passa poi all’autopalpazione che si divide in due fasi: la palpazione del seno vera e propria e l’esame del capezzolo.
Per eseguire una corretta palpazione bisogna:
I movimenti delle dita devono essere circolari e ti consentono di rilevare eventuali noduli del tessuto mammario. Inoltre la palpazione va eseguita sia in posizione eretta che in posizione supina. Il tutto si conclude con l’esame del capezzolo, in cui dovrai premere il capezzolo tra indice e pollice e verificare se vi sono fuoriuscite di liquido. Nel caso sentissi la presenza di noduli dovresti subito correre dal medico per effettuare controlli più approfonditi.
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