Cresce la consapevolezza sul tumore al seno. Ma crescono anche i successi della scienza: ecco come curare il male senza operazione.
Il tumore al seno è un male contro cui lottano milioni di donne nel mondo. Fortunatamente, negli ultimi anni, è cresciuta considerevolmente la sensibilità su questa malattia neoplastica che, invece, per tanto, troppo, tempo, è stata sottovalutata, uccidendo tantissime pazienti. E fortunatamente la scienza continua a fare passi da gigante. Oggi la nuova speranza: curare il tumore al seno senza ricorrere alla chirurgia.
Si tratta di un male che va ben oltre il pur gravissimo e drammatico impatto che ha qualsiasi malattia oncologica. Il tumore al seno, infatti, può avere un impatto devastante non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere emotivo e psicologico delle pazienti e delle loro famiglie.
Come detto, è certamente una buona notizia che, negli anni, sia cresciuta la sensibilità attorno a questa patologia. Anche perché la diagnosi precoce è cruciale per aumentare le probabilità di successo nel trattamento del tumore al seno. Le donne dovrebbero imparare a esaminare regolarmente i propri seni per individuare eventuali cambiamenti, come noduli, rigonfiamenti o alterazioni della pelle. Un’autopalpazione è il primo passo per individuare il tumore.
Oltre, evidentemente, a esami strumentali quali mammografia, ecografia e risonanza magnetica, che il consulto con un medico o uno specialista può indicarci. Sì, perché, solo la scienza può salvarci dalle malattie tumorali. E oggi la scienza potrebbe aver messo a segno un importante colpo nella lotta contro questo male.
Curare il tumore al seno senza intervento chirurgico
L’Istituto Europeo di Oncologia ha avviato il primo studio clinico italiano sulla crioablazione, una tecnica rivoluzionaria per il trattamento del tumore al seno in stadio iniziale che promette di evitare la chirurgia invasiva. L’obiettivo è quello di limitare al massimo, ove possibile, l’uso del bisturi.
Il progetto, denominato Precice e sostenuto dalla Fondazione Veronesi, coinvolgerà 234 pazienti di età superiore ai 50 anni con tumori mammari di piccole dimensioni, fino a 15 mm, e a basso rischio. Le pazienti idonee alla crioablazione saranno inserite nel percorso terapeutico standard, che può includere radioterapia e chemioterapia adiuvante se necessario. Tuttavia, la rimozione del tumore avverrà senza interventi chirurgici invasivi, permettendo alle pazienti di tornare a casa lo stesso giorno del trattamento, senza cicatrici né necessità di protesi.
La procedura viene eseguita in anestesia locale e prevede l’inserimento di una criosonda, delle dimensioni di un ago, guidata da ecografia fino al tumore. Una volta raggiunto il bersaglio, la sonda rilascia una carica refrigerante che può arrivare fino a -190 gradi Celsius, distruggendo il tumore e i suoi margini. E i primi risultati sono molto incoraggianti, dato che registrano un successo del 96,4% nella prevenzione delle recidive a cinque anni.
