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Trump riporta in scena il racconto dell’ancella nel 2025

La nuova stagione di “The Handmaid’s Tale”

La sesta e ultima stagione di “The Handmaid’s Tale – Il Racconto dell’Ancella” si prepara a tornare sugli schermi di Disney/Hulu nella primavera del 2025, proprio mentre gli Stati Uniti si preparano a vivere le conseguenze della possibile seconda presidenza di Donald Trump. Questo sinistro parallelo tra la finzione e la realtà non è certo un caso; l’opera originale di Margaret Atwood, pubblicata nel 1985, ha sempre trovato un terreno fertile per la sua narrazione distopica nel clima politico contemporaneo, che appare sempre più simile alla teocrazia oppressiva di Gilead.

I personaggi chiave

In questa nuova stagione, ritroviamo i personaggi chiave, June e Serena, interpretati rispettivamente da Elizabeth Moss e Yvonne Strahovski. Le due donne si trovano unite in un contesto drammatico: entrambe cercano di fuggire da Gilead, intrappolate in un treno di profughi con l’obiettivo di raggiungere Vancouver e, infine, le Hawaii. Questo incontro tra le due nemiche, ora costrette a collaborare per la loro salvezza, offre spunti di riflessione sul concetto di solidarietà in situazioni estreme, ma anche sulla complessità delle relazioni umane quando si trovano di fronte a una minaccia comune.

Il tema della vendetta

La quinta stagione si era conclusa con June che affrontava il suo desiderio di vendetta, un tema che si è intensificato in un contesto di crescente oppressione e violenza. Nella nuova stagione, il focus si sposterà su cosa June deciderà di fare con questa vendetta e come agirà per provocare un cambiamento reale in un mondo che sembra inesorabilmente bloccato. Bruce Miller, lo showrunner, ha anticipato che la nuova stagione metterà in luce la necessità di agire per cambiare le cose, sottolineando l’importanza dell’azione individuale in un contesto sociale che sembra immutabile.

Riflessioni sul clima politico

Il ritorno di “The Handmaid’s Tale” assume quindi una dimensione particolare, dato che il clima politico degli Stati Uniti nel 2025 potrebbe riflettere le angosce e le battaglie già vissute durante il primo mandato di Trump. La serie ha già dimostrato di essere un potente specchio delle dinamiche sociali, in particolare riguardo ai diritti delle donne e le politiche sull’aborto, che hanno trovato nuova linfa nelle recenti sentenze della Corte Suprema. La narrazione di Atwood, che descrive una società in cui le libertà delle donne sono state drasticamente ridotte, risuona con le esperienze reali di molte persone che vivono sotto regimi oppressivi o in situazioni in cui i diritti acquisiti vengono messi in discussione.

Personaggi e resistenza

Le immagini e i teaser rilasciati da Hulu promettono di mantenere alta la tensione e il coinvolgimento emotivo, con personaggi già noti che tornano in scena. Oltre a June e Serena, vedremo Nick, Luke, Zia Lydia, Moira e Rita, ognuno con il proprio arco narrativo che si intreccia con quello delle protagoniste. La presenza di questi personaggi non solo arricchisce la trama, ma serve a sottolineare le diverse sfaccettature della resistenza contro il regime di Gilead e la lotta per la libertà.

Un richiamo all’attivismo

La serie ha dimostrato di avere una rilevanza duratura e continua a stimolare discussioni su temi di giustizia sociale e diritti civili. Il fatto che il suo ritorno coincida con un periodo di potenziali cambiamenti politici negli Stati Uniti non è solo una coincidenza; potrebbe essere visto come un chiaro richiamo alla necessità di vigilanza e attivismo in tempi di crisi. La narrazione di Atwood, così come la sua trasposizione televisiva, ci ricorda che la lotta per i diritti e le libertà è un tema sempre attuale, e che le storie di resistenza possono ispirare azioni nella vita reale.

Conclusioni e riflessioni

Con l’uscita della nuova stagione, il pubblico dovrà affrontare non solo il destino di June e Serena, ma anche le domande più ampie su cosa significhi combattere per la giustizia in un mondo che sembra sempre più simile a una distopia. Mentre ci prepariamo a seguire le avventure di queste donne coraggiose, ci ritroviamo anche a riflettere sulla nostra responsabilità nel difendere i diritti e la libertà, sia nella finzione che nella realtà.

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