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Traverso la storia di m: da sarfatti a matteotti, un viaggio tra personaggi emblematici

La serie “M”, in onda su Sky e disponibile in streaming su Now a partire dal 10 gennaio, si propone di raccontare una delle fasi più oscure e significative della storia italiana: l’ascesa al potere di Benito Mussolini e la nascita della dittatura fascista. Prendendo spunto dal romanzo di Antonio Scurati, la serie si concentra sul periodo che va dal post Prima Guerra Mondiale fino al 1925, esattamente al 3 gennaio, giorno del famoso discorso in Parlamento che segna l’inizio del regime fascista.

La narrazione si sviluppa attorno a eventi cruciali, come la fondazione dei Fasci Italiani nel 1919, e illustra come Mussolini, inizialmente direttore del quotidiano “Il Popolo”, abbia manovrato la situazione politica per ascendere da deputato a presidente del Consiglio. Un elemento centrale nella narrazione è la figura di Margherita Sarfatti, interpretata da Barbara Chichiarelli, amante e intellettuale di origini ebraiche che gioca un ruolo fondamentale nell’ambiente culturale milanese del tempo. La Sarfatti non solo influenzò Mussolini con le sue idee, ma rappresentò anche un simbolo di quel mondo borghese e intellettuale che, inizialmente, guardava con ammirazione al Duce.

Rachele e la vita privata di Mussolini

Accanto a Margherita, la serie ritrae Rachele Mussolini, interpretata da Benedetta Cimatti, la sposa di Benito, che lo ha sostenuto nei momenti più difficili della sua vita. Rachele, di origini umili e semi-analfabeta, ha dato la luce a quattro figli, a partire da Edda, e rappresenta il legame con le radici romagnole di Mussolini. La sua figura è emblematicamente contrapposta a quella dell’amante intellettuale, evidenziando le complessità delle relazioni personali di Mussolini e il conflitto tra vita pubblica e privata.

Personaggi storici e dinamiche di potere

Un altro personaggio di rilievo è Cesare Rossi, interpretato da Francesco Russo. Rossi è presentato come un assistente leale e discreto, ma con un’anima spietata che emerge nei momenti decisivi. La sua figura, spesso trascurata nei libri di storia, offre uno spaccato interessante su come le dinamiche di potere si intrecciassero con le relazioni personali dentro il regime fascista.

La serie non dimentica di dare spazio a figure storiche cruciali, come Gabriele D’Annunzio, interpretato da Paolo Pierobon. Il “Vate”, con le sue visioni artistiche e nazionaliste, ha avuto un’influenza notevole sul giovane Mussolini, che lo guardava con un mix di ammirazione e gelosia. Altre figure chiave includono:

  1. Italo Balbo, eroe della Prima Guerra Mondiale e leader delle squadre fasciste di Ferrara.
  2. Giacomo Matteotti, interpretato da Gaetano Bruno, socialista e intransigente oppositore del fascismo, la cui tragica fine segna un momento cruciale nella storia del fascismo.

Un approccio innovativo alla narrazione storica

Un elemento innovativo della serie è la colonna sonora contemporanea composta da Tom Rowlands, parte del duo britannico The Chemical Brothers. Questo tocco pop e moderno si sposa perfettamente con l’atmosfera storica, rendendo la serie accessibile a un pubblico più giovane e contribuendo a una narrazione che si intreccia con la cultura contemporanea.

“M – Il Figlio del Secolo” è un ambizioso progetto in otto episodi, prodotto da Sky Studios e Lorenzo Mieli per The Apartment. La coproduzione con Pathé e la collaborazione con Fremantle e Cinecittà S.p.A. garantiscono una qualità elevata e una realizzazione che punta a catturare l’attenzione del pubblico, sia per la sua narrazione avvincente che per la sua capacità di far riflettere sulla storia d’Italia.

La serie non si limita a raccontare i fatti, ma cerca di esplorare le motivazioni e le emozioni dietro i personaggi che hanno segnato un’epoca. Attraverso una narrazione avvincente e una messa in scena di qualità, “M” si propone di riaccendere l’interesse per un periodo storico di cui è fondamentale ricordare le lezioni e le conseguenze. Questo approccio è particolarmente rilevante in un momento in cui il dibattito sui totalitarismi e le loro manifestazioni è più attuale che mai.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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