Tragica scoperta alimentare: “Portatori di tumori infettivi”, la rivelazione degli scienziati è allarmante, non mangiarli

Una tragica scoperta ha sconvolto il mondo alimentare. Infatti alcuni cibi sono portatori di tumori infettivi: la grande rivelazione. 

Alcuni alimenti possono mettere in pericolo la nostra salute per diversi motivi, che vanno dalla contaminazione microbiologica alla presenza di sostanze tossiche o allergeni. Alimenti come carne cruda o poco cotta, frutta e verdura non lavate adeguatamente, e prodotti lattiero-caseari possono essere contaminati da batteri patogeni come Salmonella, E. coli, Listeria e Campylobacter. Questi batteri possono causare gravi infezioni alimentari, che portano a sintomi gastrointestinali.

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Una tragica scoperta alimentare sta colpendo i cittadini Arabonormannaunesco.it

Altri alimenti, invece, contengono naturalmente sostanze tossiche che possono essere dannose se consumate in quantità eccessive. Bisogna poi far attenzione agli allergeni alimentari come arachidi, frutta a guscio, latte, uova, pesce e crostacei possono causare gravi reazioni allergiche in individui sensibili. Anche tracce di allergeni presenti in cibi non etichettati correttamente possono provocare reazioni allergiche pericolose. Ora però spunta un nuovo allarme alimentare su un cibo utilizzato tantissimo in Italia.

Tragica scoperta alimentare, portano a tumori infettivi: fai attenzione alla scoperta

I molluschi bivalvi come le vongole e le cozze hanno recentemente catturato l’attenzione della comunità scientifica a causa della scoperta di geni tumorali infettivi che possono essere trasferiti da individuo a individuo e persino da specie a specie. Questo fenomeno, recentemente documentato su Nature il 22 giugno, ha sollevato l’ipotesi che un virus oncogeno possa essere responsabile di queste infezioni, aggiungendo un nuovo capitolo alla comprensione dei tumori negli animali marini. L’inizio della ricerca su virus oncogeni risale al lontano 1911.

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Perché i molluschi rappresentano un pericolo per la salute? Arabonormannaunesco.it

La scoperta di queste infezioni nei molluschi bivalvi rappresenta un passo significativo nella comprensione della trasmissibilità dei tumori tra le specie marine. Inoltre la prima segnalazione di questa nuova infezione è avvenuta in vongole Mya arenaria lungo le coste dell’Atlantico settentrionale, dal Canada agli Stati Uniti meridionali. Lo studio condotto dal virologo Stephen Goff della Columbia University ha rivelato che queste vongole mostravano sequenze genetiche comuni, indicando la trasmissione del tumore attraverso diverse popolazioni di molluschi lungo la costa.

Ulteriori ricerche hanno esteso l’indagine ad altre specie di molluschi bivalvi come i mitili in Columbia Britannica, i cuori in Galizia e le vongole Polititapes aureus, trovando simili segni di trasmissione tumorale. Questo ha sollevato l’ipotesi che le feci dei molluschi, ricche di cellule tumorali, possano costituire un mezzo di trasmissione del tumore tra individui e tra diverse specie. L’analisi genetica è stata cruciale nel fornire prove concrete di questa trasmissione tumorale tra molluschi bivalvi, suggerendo che l’ecosistema marino potrebbe essere più vulnerabile di quanto precedentemente ipotizzato.

Queste scoperte hanno implicazioni significative per la biologia marina, poiché i molluschi svolgono un ruolo chiave nelle catene alimentari marine. Se si parla di conservazione, invece, la diffusione di tumori infettivi rappresenta una sfida importante. Prevenire quindi permetterà anche di evitare la diffusione di virus oncogeni.

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