Giovedì 28 novembre, Torino si prepara ad accogliere una nuova edizione del Festival del Classico, un evento culturale di grande rilevanza che rappresenta un importante appuntamento per gli appassionati di letteratura, filosofia e storia. Sotto la presidenza di Luciano Canfora e la direzione di Ugo Cardinale, il festival chiude il ciclo autunnale di eventi organizzati dalla Fondazione Circolo dei lettori, che ha già visto il successo di manifestazioni come Scarabocchi, Torino Spiritualità e Radici.
un festival innovativo e multidisciplinare
Il Festival del Classico si distingue per la sua proposta culturale innovativa e multidisciplinare, coinvolgendo un ampio spettro di voci e personalità del panorama intellettuale italiano. Tra i partecipanti di quest’edizione spiccano nomi noti come Erri De Luca, Maurizio Bettini, Piergiorgio Odifreddi e Mariangela Gualtieri, ma anche figure emergenti come Viola Ardone e Matteo Saudino. Questo mix di esperienze e competenze promette di arricchire il dibattito e stimolare riflessioni su temi di grande attualità.
il progetto “sei un mito”
Un aspetto particolarmente interessante del festival è il nuovo filone intitolato “Sei un mito”, curato dalla giornalista Letizia Tortello e dalla docente Giulia Olivero. Questo progetto è dedicato agli studenti delle scuole superiori e mira a coinvolgere i giovani in un confronto diretto con i classici della letteratura e della filosofia. L’intento è quello di:
- Favorire un approccio critico e creativo.
- Stimolare la curiosità verso il patrimonio culturale.
- Promuovere l’interesse verso la letteratura e la filosofia.
la prima disputa classica
La Prima disputa classica, che aprirà ufficialmente il festival, si terrà al Circolo dei lettori alle 10.30. Due squadre di studenti delle scuole superiori del Piemonte si confronteranno su una mozione provocatoria: “Gli dei ci tengono nascosto ciò che ci tiene in vita. La natura è matrigna e ostile all’uomo.” Questo formato di dibattito classico, che unisce competenze oratorie e capacità di argomentazione, rappresenta un modo dinamico di affrontare questioni di grande rilevanza contemporanea, come il rapporto tra uomo e natura.
Luciano Canfora, fondatore e presidente onorario del festival, ha espresso chiaramente l’intento di questa edizione: “Non vogliamo cadere nel consueto sterile piagnisteo sulle ferite inflitte dallo sviluppo materiale della civiltà all’ambiente.” Questa osservazione mette in luce un approccio critico e costruttivo, che cerca di andare oltre le semplici denunce per stimolare un vero e proprio dialogo tra le diverse discipline.
un’esperienza immersiva
Il festival non si limiterà a conferenze e dibattiti, ma offrirà anche laboratori, reading e spettacoli, rendendo l’intera manifestazione un’esperienza immersiva. Attraverso un programma ricco e variegato, i partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con temi classici rielaborati in chiave contemporanea. I relatori, oltre a discutere delle opere dei grandi pensatori del passato, si concentreranno anche su questioni attuali, come l’ecologia, la sostenibilità e il ruolo della cultura nel mondo moderno.
Oltre alla dimensione intellettuale, il festival si propone anche di creare una comunità di appassionati e curiosi, un luogo di incontro e scambio di idee. La presenza di studenti e giovani intellettuali rappresenta una parte fondamentale della manifestazione, sottolineando l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nel dialogo culturale e nella riflessione critica.
Il Festival del Classico di Torino si preannuncia quindi come un evento imperdibile, capace di attrarre non solo gli esperti del settore, ma anche il grande pubblico. Con la sua proposta audace e stimolante, il festival si pone l’obiettivo di risvegliare l’interesse per i classici e di incoraggiare una visione più profonda e sfumata del mondo contemporaneo e della sua storia.
In un periodo in cui le sfide globali sembrano moltiplicarsi, il Festival del Classico offre un’occasione unica per riflettere sul passato e sul futuro, promuovendo un dialogo che trascende le discipline e invita tutti a partecipare attivamente al cambiamento culturale e sociale.