SPID addio: come evitare problemi e cosa lo sostituisce

Lo Spid si prepara a sparire ed essere sostituito: tutta sulla nuova era dell’identità digitale che rivoluzionerà la nostra vita.

Se ne parla da tempo e le cose si sono fatte concrete lo scorso 20 maggio, quando le nuove norme sono entrate in vigore. Si tratta di una vera e propria rivoluzione già in atto, ma della quale toccheremo gli effetti con mano nel prossimo periodo, riguardante nientemeno che lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale che consente a cittadini ed imprese di accedere, in maniera sicura e protetta, ai molteplici servizi digitali della PA ma anche dei soggetti privati aderenti.

Addio Spid, da cosa verrà sostituito
Il sistema pubblico di identità digitale va in pensione, cosa lo sostituirà (arabonormannaunesco.it)

Dopo anni di onorato servizio infatti lo Spid si prepara al ‘pensionamento’: verrà sostituito infatti da un nuovo strumento altrettanto rivoluzionario e di più ampie vedute. Scopriamo dunque come si evolverà la situazione e come il cittadino dovrà prepararsi alla ‘transizione’.

Addio allo Spid, con cosa viene sostituito? La novità da conoscere

Come dicevamo della novità si discute già da maggio e in particolare dal 20 del mese, quando sono entrate in vigore le nuove norme sull’identità digitale europea. Lo strumento in questione infatti prende il nome di Eudi ed è quello che andrà a sostituire lo Spid: a conti fatti si tratta di una sorta di Spid comunitario che, pertanto, sarà valido per tutti i cittadini dei Paesi che appartengono all’Unione Europea e che, analogamente allo strumento già in essere, consentirà di accedere a molteplici servizi online in maniera sicura e molto semplice.

Eudi, caratteristiche e differenze con Spid
Gli Stati membri dovranno fornire un’app gratuita ai propri cittadini (arabonormannaunesco.it)

Chiaramente trattandosi di un’identità digitale europea, il quantitativo di servizi accessibili da cittadini ed imprese sarà decisamente maggiore e, potenzialmente, infinito. Di base tutti saranno provvisti di una sorta di portafoglio digitale personale e il tutto entro non più di due anni. Chiunque potrà in tal modo identificarsi, in piena sicurezza, online e accedere conseguentemente al servizio di suo interesse in una modalità non dissimile da quella riguardante il sistema pubblico di identità digitale.

Dal canto loro gli stati Ue dovranno adeguarsi fornendo un’applicazione gratuita per l’identità digitale ai propri cittadini con la scadenza fissata entro il 2026. Talle app dovrà essere soggetta a certificazione obbligatoria e, inoltre, dovrà essere basata su standard tecnici condivisi. Nel portafoglio sarà incluso, tra le altre cose, un registro, accessibile anche offline, di tutte le transazioni e ai cittadini sarà offerta la possibilità di segnalare eventuali violazioni di dati ma anche di interagire con altri portafogli digitali.

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