L’industria della moda europea si trova in un momento cruciale, in cui la sostenibilità e l’innovazione devono andare di pari passo con la salvaguardia delle piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono il cuore pulsante di questo settore. La European Fashion Alliance (Efa) ha presentato un decalogo di raccomandazioni durante un evento all’Europarlamento, con l’obiettivo di dialogare con le istituzioni europee per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo, senza compromettere la vitalità economica delle PMI.
il valore dell’industria della moda europea
Il manifesto dell’Efa, un’associazione fondata nel 2022 che riunisce 29 organizzazioni provenienti da 23 Paesi, è un appello chiaro a riconoscere il valore unico dell’industria della moda europea. Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha sottolineato come la creatività e il design siano le fondamenta su cui si basa l’intero settore. “La moda europea non è solo un mercato, è un’espressione culturale che nasce dalla creatività degli operatori”, ha affermato, evidenziando l’importanza di proteggere questa specificità.
le preoccupazioni per la sostenibilità
Uno dei principali timori sollevati dall’Efa riguarda l’implementazione di requisiti di sostenibilità che potrebbero risultare troppo generici e rischiare di soffocare l’innovazione e la creatività. In Italia, gran parte della produzione di moda è rappresentata da piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare. Capasa ha avvertito che “ogni nuova regolamentazione europea deve tenere conto di questo aspetto fondamentale, altrimenti rischiamo di compromettere l’essenza stessa della moda europea”.
richieste concrete per una transizione sostenibile
Il decalogo presentato dall’Efa non si limita a chiedere riconoscimenti formali, ma propone anche interventi concreti per garantire una transizione sostenibile. Tra le richieste più significative vi è:
- Inclusione di informazioni dettagliate sulle etichette dei prodotti riguardanti gli aspetti sociali e ambientali della produzione tessile.
- Coinvolgimento di un ampio ventaglio di competenze nel processo di definizione delle politiche, includendo esperti del settore accademico e scientifico.
- Supporto finanziario adeguato da parte delle istituzioni europee per affrontare le sfide legate alla sostenibilità.
- Un tempo sufficiente per l’implementazione delle nuove normative.
L’Efa sottolinea che senza un adeguato sostegno, molte piccole e medie imprese potrebbero trovarsi in difficoltà nel tentativo di allinearsi agli standard richiesti.
Inoltre, l’Efa ribadisce l’importanza di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire condizioni di lavoro dignitose. La sostenibilità non deve riguardare solo l’ambiente, ma anche gli aspetti sociali e umani del lavoro nel settore della moda. “La nostra missione è quella di garantire il rispetto dei valori europei, compresi i diritti umani e la sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Capasa, sottolineando come l’industria della moda debba essere un esempio di responsabilità e impegno sociale.
In questo scenario complesso, la sfida per l’industria della moda europea è quella di trovare un equilibrio tra innovazione, sostenibilità e rispetto per le piccole e medie imprese. Con il supporto di Bruxelles e un approccio collaborativo, è possibile costruire un futuro in cui la moda continui a brillare come faro di creatività e cultura, senza compromettere la sua essenza.