Negli ultimi due anni, il Mediterraneo ha continuato a rappresentare una delle rotte più pericolose per i migranti in cerca di un futuro migliore. I dati forniti dalla direzione marittima della Sicilia Occidentale sono allarmanti: 27.333 persone sono state soccorse nelle acque di competenza, di cui ben 24.323 migranti. Questa situazione drammatica è stata al centro della presentazione del nuovo calendario della Capitaneria di Porto, avvenuta al Marina Convention Center di Palermo, alla presenza di autorità civili e militari, nonché di un gruppo di studenti.
importanza delle operazioni di soccorso
Il contrammiraglio Raffaele Macauda, comandante della direzione marittima, ha sottolineato l’importanza di queste operazioni di soccorso e la complessità della situazione in mare. Il numero di migranti soccorsi riflette le crescenti difficoltà che molti affrontano nei loro paesi d’origine, spingendoli a intraprendere viaggi spesso mortali per raggiungere le coste europee. La Capitaneria di Porto non si occupa solo di queste operazioni, ma svolge anche un ruolo cruciale nella tutela dell’ambiente marino e della sicurezza delle acque.
Durante la manifestazione, il comandante Macauda ha presentato il calendario, un’opera artistica che celebra i 160 anni di storia delle Capitanerie di porto italiane. L’artista coinvolto ha saputo catturare l’evoluzione di questo ente in dodici opere, rendendo omaggio al passato e al presente di una istituzione fondamentale per la sicurezza marittima.
attività di tutela ambientale
Negli ultimi due anni, oltre all’attività di soccorso, la Capitaneria ha effettuato 7.068 controlli a tutela dell’ambiente marino e costiero. Questi controlli hanno portato a:
- 47 denunce in procura
- 46 illeciti amministrativi accertati
La protezione del demanio marittimo è stata un’altra area di intervento significativa, con 19.398 controlli effettuati, 96 notizie di reato e ben 747 sanzioni amministrative. Questi sforzi dimostrano come la Capitaneria non si limiti a soccorrere i migranti, ma si impegni anche nella protezione delle risorse marine e nella lotta contro le attività illecite.
Particolare attenzione è stata riservata anche alle aree marine protette, come Capo Gallo, Isola delle Femmine, Ustica, Isole Egadi e Isole Pelagie. Qui, sono stati effettuati 1.589 controlli, che hanno portato a 5 denunce penali e 41 illeciti amministrativi accertati. La vigilanza in queste aree è fondamentale per preservare la biodiversità e garantire che le normative di protezione vengano rispettate.
supervisione della filiera della pesca
Un altro aspetto cruciale dell’attività della Capitaneria è la supervisione della filiera della pesca. Negli ultimi due anni, sono state effettuate 3.591 ispezioni, che hanno portato alla scoperta di 1.248 illeciti. Le sanzioni elevate ammontano a un totale di 1.672.000 euro, e sono state sequestrate 325 tonnellate di pesce. Questi dati evidenziano il lavoro incessante della Capitaneria per garantire la legalità e la sostenibilità nel settore della pesca, nonché l’importanza di preservare le risorse ittiche per le generazioni future.
La presentazione del calendario della Capitaneria di Porto ha anche offerto un’opportunità per sensibilizzare i giovani sull’importanza del rispetto dell’ambiente marino e sulla complessità delle questioni legate alla migrazione. Gli studenti hanno avuto l’occasione di porre domande e approfondire tematiche cruciali come la sicurezza in mare, la tutela ambientale e il sostegno ai migranti. Questo dialogo intergenerazionale è fondamentale per formare una nuova classe dirigente consapevole delle sfide globali e pronta ad affrontarle con soluzioni innovative.
In conclusione, l’attività della Capitaneria di Porto della Sicilia Occidentale negli ultimi due anni ha messo in luce sia la drammaticità della crisi migratoria che la necessità di una gestione responsabile delle risorse marine. I numeri parlano chiaro: l’impegno della Capitaneria non si limita al soccorso, ma abbraccia una visione più ampia di tutela e sostenibilità, essenziale per il futuro del Mediterraneo e di chi lo abita.