Il 17 gennaio 2023 rappresenta una data significativa per la comunità della Valle del Belice, che si riunisce per commemorare il 57esimo anniversario del devastante terremoto del 1968. Questo evento non è solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per affrontare una questione attuale cruciale: l’invasione di mega pale eoliche e la proliferazione di pannelli fotovoltaici. I sindaci della valle, guidati dalla sindaca di Montevago e deputata regionale di Forza Italia, Margherita La Rocca Ruvolo, hanno deciso di autoconvocarsi per chiedere misure concrete e linee guida specifiche per salvaguardare il paesaggio locale.
l’incontro per la salvaguardia del territorio
L’incontro si svolgerà presso la biblioteca comunale di Montevago e vedrà la partecipazione non solo dei sindaci, ma anche di associazioni locali e cittadini preoccupati per le conseguenze degli interventi edilizi di grande impatto. La sindaca La Rocca Ruvolo ha espresso le sue preoccupazioni, sottolineando che, pur riconoscendo l’importanza della produzione di energia alternativa, è fondamentale che tali progetti non vengano realizzati in modo indiscriminato, ignorando il patrimonio naturale e culturale della Valle del Belice.
Le parole della sindaca risuonano come un campanello d’allarme: “Stiamo assistendo a un’espansione esagerata di installazioni eoliche e fotovoltaiche. Questi progetti devono essere valutati non solo in termini di produzione di energia, ma anche in relazione alla tutela del nostro straordinario paesaggio, che è una risorsa fondamentale per il turismo”.
le preoccupazioni economiche e turistiche
La questione non è solo ambientale, ma anche economica. La Valle del Belice presenta un potenziale turistico inestimabile, grazie a:
- Paesaggi mozzafiato
- Patrimonio storico e culturale
- Enogastronomia di qualità
Tuttavia, l’invasione di grandi strutture industriali rischia di compromettere questi programmi di valorizzazione. La sindaca ha evocato il rischio che gli sforzi fatti negli anni per promuovere il turismo e le attività ricettive possano essere vanificati da “pale eoliche lunghe 200 metri e distese infinite di pannelli fotovoltaici”.
la necessità di un approccio equilibrato
Il dibattito sull’energia rinnovabile è di grande attualità in Italia e nel mondo, ma la necessità di un approccio equilibrato è evidente. Le comunità locali devono avere voce in capitolo sui progetti che influenzano il loro ambiente e il loro futuro. Per questo motivo, i sindaci chiedono al governo regionale di stabilire zone idonee e non idonee per l’installazione di queste opere. “Dobbiamo proteggere le aree che hanno un valore paesaggistico e culturale”, ha ribadito La Rocca Ruvolo.
La Valle del Belice non è solo un simbolo di resilienza dopo il terremoto del 1968, ma anche un esempio di come le comunità possano unirsi per difendere il proprio territorio. L’incontro del 17 gennaio rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza e un’azione collettiva per garantire un futuro sostenibile e rispettoso del patrimonio locale.
La questione delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici non è esclusiva della Valle del Belice. In diverse parti d’Italia, si stanno sollevando preoccupazioni simili, mentre le comunità locali cercano di trovare un equilibrio tra la necessità di energia pulita e la conservazione dei paesaggi. È essenziale che le scelte politiche e imprenditoriali siano accompagnate da un dialogo aperto con le popolazioni, affinché si possano sviluppare progetti che rispettino il contesto locale e le sue specificità.
La Valle del Belice ha sempre avuto un legame profondo con la sua terra e la sua storia. La lotta dei sindaci e dei cittadini per la salvaguardia del paesaggio è un segnale forte di come la comunità sia pronta a difendere non solo l’ambiente, ma anche il futuro economico e sociale della regione. La speranza è che il governo regionale accolga le richieste di questi amministratori locali, permettendo così di trovare un compromesso tra sviluppo sostenibile e tutela del territorio.
In un mondo in cui l’energia rinnovabile è sempre più necessaria, l’esempio della Valle del Belice potrebbe servire da modello per altre realtà, dimostrando che è possibile coniugare progresso e rispetto per la natura.