La recente sentenza del Tar di Catania ha riportato alla ribalta la questione della gestione del servizio idrico integrato nella provincia. La decisione ha confermato la posizione di SIE (Servizi Idrici Etnei) come gestore unico, un aspetto cruciale per le amministrazioni locali e per i cittadini. Questo sviluppo avviene in un contesto in cui la gestione delle risorse idriche è fondamentale per garantire un servizio efficiente e sostenibile.
L’amministratore delegato di SIE, Sergio Cassar, ha dichiarato che “SIE resta il legittimo gestore unico d’ambito del servizio idrico integrato della Provincia di Catania. Nessun passo indietro, la Convenzione aggiornata è ancora in vigore”. Cassar ha chiarito che la sentenza del Tar non ha annullato la convenzione firmata tra l’ATI (Assemblea Territoriale Idrica) e SIE, il che significa che non ci sono ostacoli all’avvio della gestione unica del servizio.
Nonostante il riconoscimento della gestione da parte di SIE, la sentenza ha evidenziato alcune problematiche legate all’assenza di un Piano d’Ambito aggiornato. Questo è stato il motivo principale per cui il Tar ha considerato illegittimo il metodo utilizzato per aggiornare il montante dei lavori già individuati. Tuttavia, secondo Cassar, questo non influisce sulla validità complessiva della convenzione.
L’ATI di Catania ha confermato la posizione di SIE, affermando che la validità della convenzione non è stata compromessa dalla sentenza. In una nota ufficiale, l’ATI ha precisato che “la sentenza ha annullato gli atti solo nella parte d’interesse”, ovvero la determinazione delle opere e il conseguente valore economico dei lavori che il Gestore Unico dovrà eseguire. Di seguito, i punti salienti della posizione dell’ATI:
Un elemento chiave sottolineato dall’ATI è che la sentenza non mette in discussione il diritto di SIE di gestire il servizio per 29 anni e di eseguire lavori in via diretta. Nonostante le problematiche relative all’aggiornamento del Piano d’Ambito, SIE continuerà a operare come gestore unico. La questione del ricorso al Tar è stata sollevata dall’ANCe (Associazione Nazionale Costruttori Edili) di Catania, che ha evidenziato l’aumento dei costi dei lavori nel corso degli anni.
È evidente che, a distanza di due decenni dall’inizio della gestione del servizio idrico integrato, il contesto economico e le necessità infrastrutturali sono profondamente cambiati. Le criticità legate all’adeguamento dei costi e alla gestione dei servizi sono temi di grande rilevanza per le amministrazioni locali e per i cittadini, che si aspettano un servizio efficiente e sostenibile.
In conclusione, la sentenza del Tar rappresenta un passaggio importante nella gestione del servizio idrico integrato a Catania. Sebbene non sia definitiva, essa chiarisce la posizione di SIE come gestore unico e pone l’accento sulla necessità di un aggiornamento del Piano d’Ambito. Le amministrazioni locali e i cittadini dovranno rimanere vigili e impegnati, affinché la questione venga gestita in modo adeguato e che i servizi idrici siano garantiti in modo efficiente e sostenibile nel lungo termine.
Un recente episodio di violenza domestica ha scosso la comunità di Librino, un quartiere di…
Nella settima giornata del campionato di A1 di pallanuoto, la Nuoto Catania ha affrontato la…
Palermo ha recentemente visto una manifestazione significativa contro la violenza sulle donne, organizzata dal movimento…
L’atmosfera di Pavia è intrisa di nostalgia e celebrazione, mentre la città si prepara a…
Il mondo della musica classica si prepara a vivere un momento di grande intensità e…
Il mondo della letteratura indiana ha recentemente celebrato un significativo traguardo con l'assegnazione del prestigioso…