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Sequestro della arcaplast a catania: la guardia di finanza smaschera la bancarotta

In un’importante operazione della Guardia di Finanza di Catania, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo dell’intero compendio aziendale della Arcaplast Srl, una società di Aci Sant’Antonio. Questo provvedimento è stato adottato a seguito di indagini che hanno rivelato presunti atti di bancarotta fraudolenta. Il valore complessivo del sequestro si attesta a quasi 400 mila euro, includendo quote societarie, conti correnti e beni strumentali dell’azienda.

La Procura di Catania ha nominato un amministratore giudiziario per gestire la società durante il periodo del sequestro, un passo cruciale per garantire una gestione trasparente e regolare delle operazioni aziendali. Questa decisione è stata motivata dall’urgenza di tutelare gli interessi dei creditori, in particolare dell’Erario, che ha subito danni significativi a causa delle manovre fraudolente.

indagini e dinamiche del dissesto

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Acireale, sono state avviate su specifiche deleghe della Procura di Catania. Gli investigatori hanno esaminato le dinamiche del dissesto finanziario della Arcaplast, rivelando un sistema fraudolento orchestrato dal rappresentante della società, Orazio Mattia Bella. Questo individuo ha un passato controverso, avendo già affrontato accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, attirando l’attenzione delle autorità sul suo possibile coinvolgimento in questa presunta frode.

Il meccanismo di frode emerso dalle indagini appare complesso. Secondo quanto ricostruito, Bella e i suoi collaboratori avrebbero:

  1. Sottratto beni e risorse dalla società fallita.
  2. Trasferito tali beni a una nuova entità giuridica a un prezzo irrisorio.
  3. Eluso le responsabilità patrimoniali e fiscali legate alla Arcaplast.

In questo modo, i beni aziendali, il know-how, i dipendenti, i fornitori e i clienti sarebbero stati trasferiti integralmente alla nuova società, continuando l’attività imprenditoriale senza farsi carico dei debiti accumulati dalla Arcaplast.

impatto economico e danni ai creditori

Il valore della cessione dei beni è stato stimato in quasi 3 milioni di euro, con un danno patrimoniale complessivo di circa 1,5 milioni di euro a carico dei creditori, in particolare dell’Erario. Questo dato evidenzia la gravità della situazione e l’impatto che tali manovre fraudolente possono avere sull’economia locale e sulle casse dello Stato.

La Guardia di Finanza ha sottolineato l’importanza di queste operazioni nella tutela del mercato e nella salvaguardia dei diritti dei creditori. Le azioni intraprese non solo mirano a garantire giustizia per le vittime di frodi, ma anche a mantenere un ambiente economico sano e competitivo.

conclusione: la lotta contro la criminalità economica

La vicenda di Arcaplast rappresenta un caso emblematico di come la criminalità economica possa infiltrarsi nelle attività imprenditoriali, minando la fiducia nel sistema economico e giuridico. La Guardia di Finanza, con il supporto della Procura, sta compiendo sforzi significativi per combattere queste pratiche illecite e garantire che le aziende operino nel rispetto delle leggi.

In un contesto in cui la ripresa economica post-pandemia è cruciale, episodi come questo complicano ulteriormente la situazione. È vitale che la trasparenza e la legalità prevalgano nel mondo degli affari. Le autorità si impegnano a continuare con determinazione nella lotta contro la frode e la criminalità economica, consapevoli che la fiducia degli imprenditori e dei cittadini è fondamentale per il futuro sviluppo del paese.

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