Separazione e casa: la Cassazione riscrive le regole e bisogna adeguarsi

Cosa succede se muore il coniuge da cui abbiamo divorziato? Possiamo ancora andare a vivere nella sua casa di proprietà? Le norme di legge.

Le leggi che regolano la successione nel nostro Paese prevedono che il coniuge venga sempre compreso tra gli eredi di un defunto. Se il coniuge in questione al momento della morte abita in una casa di proprietà del defunto, manterrà su di essa il diritto di abitazione, anche se non è l’unico erede della casa.

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Chi eredita la casa dopo la separazione? – arabonormannaunesco.it

Questo significa che il coniuge vedovo ha diritto a rimanere vita natural durante nella casa di proprietà dal defunto. Le cose ovviamente si complicano nel momento in cui tra i due coniugi sopravviene prima la separazione e poi il divorzio.

In questo caso specifico, infatti, il coniuge separato perde diversi dei diritti che possedeva da sposato e, tra di essi, anche il pieno usufrutto della casa.

Coniugi separati: si può tornare a vivere nella casa di famiglia?

Come si sa benissimo, la separazione e il divorzio sono stati legali profondamente diversi. La separazione, infatti, non annulla il matrimonio dal punto di vista legale, che può essere annullato soltanto a seguito del divorzio.

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Come funziona l’eredità della casa dopo la separazione e il divorzio? – arabonormannaunesco.it

Questo significa che se il coniuge proprietario della casa che era stata casa di famiglia della coppia muore nel periodo della separazione, cioè quando il divorzio non è ancora avvenuto, allora mantiene il diritto all’abitazione nella ex casa di famiglia e paradossalmente ha il diritto di tornarci a vivere.

In realtà già per due volte la Cassazione ha deliberato diversamente rispetto a questa norma generale. Il problema è stato individuato nel fatto che, dopo la separazione non si può più individuare una casa familiare per il semplice motivo che la famiglia, di fatto, non esiste più. Questo significa che, nel caso in cui il coniuge separato tentasse di far valere il diritto di tornare ad abitare nella casa che era stata di famiglia, il giudice potrebbe negargli fermamente questa possibilità.

Non si presentano invece problemi di interpretazione della legge se il coniuge proprietario muore dopo il divorzio, il coniuge superstite non potrà accampare alcun tipo di diritto d’abitazione sulla casa che al tempo del matrimonio era stata casa di famiglia.

Anche in questo caso però c’è un’eccezione: se nella casa in questione vive la moglie affidataria dei figli e il marito (proprietario della casa) è stato costretto dal giudice a lasciare la sua proprietà a seguito del divorzio, allora la moglie mantiene il diritto d’abitazione perché è la casa assegnata alla prole di cui lei si prende cura.

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