Le Alpi d’Oriente rappresentano un autentico viaggio nell’anima della montagna, un’esperienza che va oltre la semplice escursione. Nel suo libro “Alpi d’Oriente. Storie di uomini, donne, animali e foreste”, Maurizio Bait ci guida attraverso un’area affascinante del Friuli, dove le vette come Valbruna, Valsaisera, Montasio, alta Spragna e Jof Fuart si intrecciano con storie di vita e di natura. Questo testo non è solo un resoconto di scalate, ma un invito a riflettere sulla connessione profonda tra l’uomo e l’ambiente montano.
un viaggio spirituale tra le montagne
Bait ci insegna che non esiste un’unica via per raggiungere la cima, ma un insieme di sentieri che offrono scorciatoie verso la scoperta di sé. Salire in montagna diventa un viaggio spirituale, un’opportunità per trovare la propria pace interiore. Questa filosofia è in linea con il pensiero del poeta e alpinista Julius Kugy, che sosteneva che la montagna deve essere apprezzata per la sua anima, non solo per le sfide fisiche.
storie di vita e memoria
Le Alpi d’Oriente sono custodi di memorie di un passato bellicoso. Bait non si limita a descrivere la bellezza dei paesaggi, ma ci invita a riflettere sulle cicatrici lasciate dalla storia, come quelle della Prima Guerra Mondiale. Ogni passo su queste cime è intriso di storie di vita e di morte. Inoltre, il libro ci riporta indietro nel tempo, a quando gli autoctoni percorrevano le montagne per necessità, cacciando per nutrire le loro famiglie.
- Gli autoctoni diventano guide esperte per i turisti.
- La tradizione di costruire ometti di sassi segna il passaggio e la conquista.
- La montagna si trasforma in un luogo di sfida e avventura.
connessione con la natura
Un altro aspetto affascinante del libro è la capacità di Bait di connettersi con la natura. Le sue escursioni notturne nei boschi, illuminate solo da una fioca lampada ad acetilene, rivelano un mondo ricco di rumori e odori. La descrizione di figure mitologiche come uomini-lupo e uomini-orso ci riporta a un tempo in cui la natura era vista come una forza viva e misteriosa.
Una delle storie più evocative raccontate da Bait è quella di un incontro casuale in un rifugio isolato con un misterioso uomo vestito di nero, un episodio che diventa simbolo del legame tra l’uomo e la montagna.
Le Alpi d’Oriente non sono solo un panorama da ammirare, ma un vero e proprio scrigno di storie, emozioni e riflessioni. Maurizio Bait ci invita a riscoprire il nostro legame con la natura e a cercare la nostra strada, quella che ci porterà a una connessione più profonda con il mondo che ci circonda. In questo contesto, la montagna diventa un luogo di incontro tra il passato e il presente, un vero e proprio rifugio per l’anima.