La mostra “La Pietra di Damasco”, inaugurata il 12 gennaio 2024 presso la Fondazione Orestiadi Le Fabbriche ad Agrigento, offre un’opportunità unica di esplorare la Siria attraverso gli occhi dell’artista Michele Canzoneri. Questa esposizione rappresenta un viaggio affascinante nell’anima di un territorio ricco di storia e cultura, che ha sofferto a causa di conflitti e distruzioni. Fino al 24 febbraio, i visitatori possono immergersi in un mondo di bellezza e complessità, dove ogni opera racconta una storia unica e profonda.
L’ispirazione di Michele Canzoneri
Il lavoro di Canzoneri trae origine da un soggiorno in Siria nel 2003, durante il quale ha visitato luoghi emblematici come Aleppo, Damasco, Palmira ed Ebla. Queste esperienze hanno alimentato la sua creatività, portando alla realizzazione di opere che testimoniano il suo profondo legame con il patrimonio culturale della regione. La Fondazione Orestiadi ha voluto riprendere questo progetto, evidenziando l’importanza del mondo arabo e mediorientale, particolarmente in un periodo di crisi e minacce al suo patrimonio culturale.
Opere e materiali
Le opere esposte nella mostra includono:
- Sculture
- Disegni
- Progetti
- Bozzetti
Utilizzando carte pregiate di antichi codici del ‘700 e dell’800, Canzoneri crea un dialogo tra passato e presente. Ogni pezzo racconta una storia di identità culturale, invitando i visitatori a riflettere su un luogo che è stato crocevia di civiltà e tradizioni. L’artista riesce a reinterpretare la “pietra”, simbolo di durabilità e memoria, attraverso materiali come vetro acrilico e vetro soffiato, trasformandoli in opere che giocano con trasparenze e opacità.
Un viaggio interiore
L’opera di Canzoneri non è solo un’interpretazione estetica, ma anche un viaggio interiore. La sua ricerca artistica diventa una cronaca di esplorazione, un vero e proprio scavo archeologico. Ogni opera è un veicolo di emozioni e pensieri, invitando a non dimenticare le storie legate a luoghi e culture lontane. In un periodo in cui il mondo arabo è spesso rappresentato attraverso lenti distorte, la mostra di Canzoneri offre una visione alternativa, più sfumata e profonda.
La mostra “La Pietra di Damasco” si configura quindi come un’importante occasione per il pubblico di Agrigento e non solo, per immergersi in un’esperienza artistica che va oltre il semplice atto di osservare. È un invito a entrare in contatto con una cultura che ha molto da insegnare e che merita di essere conosciuta e apprezzata. Con il suo stile inconfondibile, Michele Canzoneri ci guida in un viaggio che attraversa non solo la Siria, ma anche le profondità della nostra umanità.