Categories: Spettacolo e Cultura

Scopri il secondo movimento di demetrio stratos: un viaggio artistico a ravenna

La città di Ravenna si conferma come un importante polo culturale, ospitando una mostra dedicata a Demetrio Stratos, uno dei pionieri della musica sperimentale italiana. Fino al 22 dicembre 2023 e successivamente dal 7 al 31 gennaio 2025, Palazzo Malagola presenta l’esposizione intitolata “Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 – Secondo movimento”. Questa mostra è un’opportunità imperdibile per gli appassionati di musica e arte contemporanea, nonché per chi desidera approfondire la figura di un artista che ha segnato un’epoca.

La carriera di Demetrio Stratos

Demetrio Stratos è noto per la sua voce straordinaria e per la sua innovativa ricerca sulla vocalità. Leader della band progressive rock Area negli anni Settanta, la sua carriera si è evoluta in una ricerca solista che lo ha portato a collaborare con artisti di fama internazionale, tra cui il compositore e teorico della musica John Cage. La mostra attuale segue un’esposizione precedente, dedicata ai materiali iniziali dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna nel 2022 dalla vedova dell’artista, Daniela Ronconi. Questo archivio è ora custodito presso il Centro Internazionale di Ricerca Vocale e Sonora Malagola.

Un’esperienza immersiva

Curata da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi, l’esposizione offre una selezione di materiali inediti, tra cui:

  1. Documenti audio e video
  2. Fotografie
  3. Manifesti
  4. Memorabilia

La mostra non si limita a conservare, ma valorizza anche l’eredità artistica di Stratos, che ha fatto della ricerca vocale il fulcro della sua espressione. Il “primo movimento” dell’archivio si concentrava sul rapporto di Stratos con altri artisti, mentre il “secondo movimento” esplora le influenze musicali extraeuropee e la loro interazione con la diplofonia, una tecnica che consente l’emissione simultanea di due suoni dalla laringe.

Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è la stanza dedicata all’ascolto immersivo, dove i visitatori possono vivere in prima persona le tecniche vocali di Stratos. Qui, l’importanza del controllo del respiro e della ripetizione viene messa in evidenza, richiamando anche il pensiero del drammaturgo Antonin Artaud. Questi elementi non solo costituiscono il bagaglio tecnico dell’artista, ma si rivelano anche strumenti pedagogici attraverso cui Stratos ha condiviso la sua ricerca.

Materiali e spazi espositivi

Il “secondo movimento” della mostra introduce nuovi documenti riguardanti le performance di Stratos, inclusi lavori che coinvolgono figure come Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli. Tra i materiali presentati, spiccano informazioni sulla sua partecipazione al progetto/happening del 1978 “Il treno di John Cage” e il suo contributo musicale per la rappresentazione di “Satyricon” diretta da Gabriele Salvatores.

La mostra si articola in sette spazi distinti, ognuno dei quali offre un’esperienza unica. Ecco alcune delle aree espositive:

  1. Una sala dedicata ai manifesti che raccontano la storia degli Area e della carriera solista di Stratos.
  2. Una sala cinema con materiali audiovisivi di lunga durata.
  3. Tre sale dedicate all’ascolto, di cui una per l’ascolto immersivo, una con cuffie per fruire di materiali esposti e una sala con un menù touch per scegliere le musiche da ascoltare.

L’ingresso alla mostra è gratuito, rendendo questa iniziativa accessibile a un pubblico vasto e variegato. Per l’occasione, è prevista una versione aggiornata del catalogo, pubblicato da Sigaretten Edizioni Grafiche, intitolata “Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979”, che raccoglie il materiale del “Primo” e del “Secondo movimento”.

In un’epoca in cui musica e arte si intrecciano sempre più con nuove tecnologie e forme di espressione, la mostra su Demetrio Stratos rappresenta un’importante occasione per riflettere sul valore della ricerca vocale e sull’eredità di un artista che ha spinto i confini della creatività. La sua opera continua a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati, sottolineando l’importanza della sperimentazione e dell’innovazione nel panorama musicale contemporaneo.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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