Uno studio spagnolo ha scoperto 8 tratti della personalità che possono portare a vivere anche fino a 100 anni o persino più a lungo. Scopriamo insieme qual è questo vero e proprio elisir della longevità che accomuna parecchi centenari
Attenzione signore e signori, un gruppo di ricercatori potrebbe appena aver scoperto quello che può essere considerato a diritto un elisir della longevità.
Nella vicina Spagna c’è infatti chi ha notato come tra le persone centenarie si nascondano alcuni tratti della personalità comuni tra loro e che potrebbero essere la chiave per la vita oltre i 100 anni.
Ok, forse stiamo esagerando, ma si tratta davvero di una scoperta interessante e che merita di essere analizzata.
Come diventare centenari? Ecco 8 tratti che possono aiutare
Entriamo subito nel cuore della notizia e proviamo a capire meglio di cosa si tratta.
Stando a quanto riportato da uno studio spagnolo, esisterebbero 8 tratti della personalità che possono aiutare a vivere fino a 100 anni o anche di più.
A compiere la ricerca in questione sono stati alcuni professionisti dell’Università Complutense di Madrid, guidati da Dolores Merino, con lo studio che è poi stato pubblicato sul Journal of Happiness Studies.
Il gruppo di studiosi ha intervistato nello specifico 16 donne e 3 uomini di età compresa tra i 100 e i 107 anni e attualmente viventi in Spagna, identificando ben 35 tratti positivi della personalità, di cui 8 sono stati classificati come “centrali” all’interno dello studio.
Il motivo? Questi 8 tratti specifici erano condivisi dalla maggior parte dei soggetti analizzati e consistevano nel dettaglio in: impegno, positività, vitalità, controllo, resilienza, socialità, motivazione intellettuale e intelligenza.
Per esempio, una donna di 100 anni d’età ha dichiarato al gruppo di ricercatori di aver cucito fino a 98 anni e di continuare ancora oggi a fare i cruciverba e i sudoku, oltre che di salire le scale a piedi, così da tenere allenate le proprie gambe. Di sicuro un gran bel esempio di controllo e vitalità.
L’impegno è invece quello che può essere rivolto alla famiglia, al lavoro e al perseguimento dei propri obiettivi personali.
Una donna di 107 anni, per esempio, ha detto di essere ancora colei che manda avanti la famiglia, mentre una di 101 anni ha raccontato di essere riuscita a tornare a camminare senza stampelle, deambulatore o altri sostegni, solamente un mese dopo la rottura dell’anca.
Gli studiosi hanno poi constatato che tutti gli esperti hanno mostrato un altro grande tratto distintivo: la socialità.
I centenari hanno dichiarato di nutrire un forte legame con le rispettive famiglie e di essere delle persone che amano socializzare con gli altri.
Altrettanto importante è anche il tratto definito come quello della motivazione intellettuale, ovvero la curiosità e il piacere di imparare nuove cose ogni giorno.
Una dimostrazione deriva dal fatto che tutti i centenari intervistati hanno dichiarato di aver imparato a leggere e scrivere, compresi coloro che nel corso della propria vita non hanno avuto la possibilità di frequentare una scuola e quindi si sono visti costretti a fare tutto da autodidatti.
Per esempio, un signore di 100 anni ha dichiarato di aver passato gran parte della propria vita a leggere, anche se di lavoro faceva il contadino.
Altro tratto distintivo comune è la positività.
“I centenari hanno mostrato gratitudine per la vita vissuta e hanno fatto capire di essersela goduta anche nei momenti difficili”.
Ha spiegato Dolores Merino, come riportato dall’AGI.
In parecchi hanno dichiarato di aver sempre seguito le proprie idee e di non essersi lasciati scoraggiare da persone terze.
Molto importante anche il tratto dell’intelligenza, associata a una buona memoria e alla capacità di partecipare attivamente a conversazioni persino complesse.
Anche l’aver conseguito dei titoli accademici o professionali è stato associato a una qualità di vita maggiore e più lunga. Così come la resilienza, ovvero la capacità di riemergere anche nei momenti difficili e di non lasciarsi mai abbattere del tutto.
Una serie di aspetti che si legano direttamente al pensiero positivo sopra citato, dal quale deriva anche un senso generale di spiccata vitalità. Di passione e amore per la vita e per il vivere.
Questi 8 tratti comuni evidenziati dallo studio spagnolo sono stati poi presi in considerazione anche da Sunil Bhar, professionista che dirige una clinica del benessere per anziani in Australia, nella città di Melbourne.
Ciò che ne è emerso è un qualcosa di molto interessante, come dichiarato dallo stesso professore:
“I miei studi dimostrano che sembrano essere molto importanti le relazioni forti e l’attitudine al fare qualcosa. Parliamo di due aspetti che aiutano probabilmente anche a prevenire la depressione, malattia che può essere collegata alla presenza di un sistema immunitario compromesso o alla demenza”.
L’aspetto migliore dello studio spagnolo di cui vi abbiamo appena parlato è che esso lascia un messaggio di speranza in chiunque.
Secondo quanto spiegato da Merino, ogni individuo può infatti allenare gli 8 tratti della personalità che sembrano formare questo potente elisir della longevità.
Basta impegnarsi, avere un’attitudine positiva, essere curiosi, non arrendersi mai e imparare ad amare la vita, nei sui aspetti positivi, ma anche in quelli negativi.