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Scoperte sorprendenti sui cicli eruttivi dell’isola di vulcano

L’isola di Vulcano, parte dell’arcipelago delle Eolie, è conosciuta non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per la sua intensa attività vulcanica. Recenti scoperte condotte da un’équipe di ricercatori dell’Università di Catania, guidati dal vulcanologo Marco Viccaro, hanno fornito nuove intuizioni sui cicli eruttivi dell’isola. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato dettagli cruciali riguardanti la risalita del magma e i processi che portano a una crisi eruttiva.

La risalita del magma

La ricerca ha evidenziato che la risalita del magma avviene attraverso una serie di “ricariche” multiple di piccoli volumi di magma. Questi volumi, sebbene insufficienti per innescare singolarmente un’eruzione, possono influenzare significativamente il sistema di alimentazione vulcanica nel lungo periodo. Le fasi di ricarica sono state identificate in intervalli di tempo che vanno:

  1. Da 85 a 140 anni
  2. Da 16 a 35 anni
  3. Da 2 a 7 anni prima delle eruzioni

Viccaro ha sottolineato che queste ricariche profonde sono spesso accompagnate da intense fasi di degassamento, osservabili in superficie. Un esempio significativo è rappresentato dall’eruzione del 1888-90, che ha visto un’intensa attività freatica al cratere di La Fossa già a partire dal 1771, periodo in cui il sistema di alimentazione vulcanica mostrava segni di un profondo disequilibrio.

Monitoraggio delle emissioni di gas

Un altro aspetto fondamentale dello studio è l’analisi dei volumi di anidride solforosa emessa dalle fumarole dell’isola. A partire dal 1978, grazie alla rete di monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato possibile raccogliere dati continuativi sulla quantità di gas emesso. L’analisi ha permesso di stimare che, negli ultimi 46 anni, i volumi di magma intruso nel sistema di alimentazione oscillano tra 26 e 80 milioni di metri cubi.

Questa stima è cruciale in relazione a tre principali crisi di degassamento che si sono verificate dopo l’eruzione del 1888-90. Queste crisi sono state caratterizzate da:

  • Marcati innalzamenti delle temperature delle fumarole
  • Incremento dei flussi di gas

Sebbene per la prima crisi, avvenuta negli anni ’20 del secolo scorso, non ci siano certezze, le osservazioni più recenti confermano l’aumento di attività durante le due ultime crisi, verificatesi tra il 1988 e il 1993 e tra settembre 2021 e dicembre 2023.

Implicazioni per la sicurezza

La comprensione di questi cicli eruttivi è di vitale importanza non solo per la comunità scientifica, ma anche per la sicurezza delle popolazioni che vivono attorno all’isola. Vulcano è abitata e la sua attività vulcanica può avere effetti diretti sulla vita quotidiana degli abitanti e sul turismo, che rappresenta una fonte vitale di reddito per l’isola. Pertanto, il monitoraggio costante e l’analisi delle emissioni di gas sono essenziali per prevedere possibili eruzioni e garantire la sicurezza di residenti e visitatori.

I risultati dello studio di Viccaro e del suo team offrono spunti per ulteriori ricerche e per un approfondimento delle dinamiche vulcaniche non solo di Vulcano, ma anche di altri vulcani attivi nel Mediterraneo. La risalita del magma e le sue interazioni con le rocce circostanti rappresentano un campo di studio affascinante, in grado di rivelare informazioni preziose su come i vulcani rispondano ai cambiamenti ambientali e climatici.

Inoltre, la ricerca ha sottolineato l’importanza di una cooperazione internazionale nel monitoraggio delle attività vulcaniche. Scambi di dati e metodologie di studio tra diverse istituzioni possono contribuire a una migliore comprensione dei fenomeni vulcanici e, di conseguenza, a una maggiore preparazione nella gestione delle emergenze.

La storia eruttiva di Vulcano è quindi un racconto di interconnessioni tra geologia, chimica e dinamiche ambientali, che continua a rivelare misteri e sfide. Con i progressi della tecnologia e delle metodologie di ricerca, ci si aspetta che i futuri studi possano fare luce su aspetti ancora sconosciuti, contribuendo così alla sicurezza e alla salvaguardia delle comunità che abitano in prossimità di questo straordinario vulcano.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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