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Scoperte sorprendenti: le nuove carte di ‘mary of modena’ rivelano segreti storici

Recentemente, l’Archivio storico del Comune di Modena ha acquisito una serie di documenti inediti riguardanti la fuga della regina Mary of Modena, moglie di Giacomo II Stuart, durante la tumultuosa “Gloriosa Rivoluzione” del 1688. Questa collezione, comprensiva di racconti autobiografici e dettagli storici, offre uno sguardo prezioso su un periodo cruciale della storia britannica e sull’epopea di una figura spesso trascurata della nobiltà europea.

il racconto della fuga

Il racconto della fuga è stato redatto da Francesco Riva, un pittore bolognese di notevole talento, noto per la sua affiliazione alla bottega del Guercino. Riva, che ricopriva anche il ruolo di guardarobiere della regina, ha descritto con una vividezza straordinaria le circostanze che hanno portato Mary e il suo giovane figlio, il futuro Giacomo III, a lasciare Londra in gran segreto. Attraverso un giardino privato e in piena notte, la famiglia reale si è diretta verso il Tamigi, da dove sono riusciti a imbarcarsi su una piccola barchetta di legno diretta verso la salvezza sulle coste francesi.

Il documento autografo di Riva, scritto nell’agosto del 1689 e indirizzato ai suoi “dilettissimi parenti”, non solo documenta la fuga, ma funge anche da testimonianza personale di un momento di grande tensione e pericolo. La fuga di Mary of Modena è stata una questione di vita o di morte, poiché suo marito, Giacomo II, era stato deposto a causa della sua conversione al cattolicesimo e del crescente malcontento nei suoi confronti da parte del popolo inglese. La “Gloriosa Rivoluzione” rappresentò un cambiamento radicale nel panorama politico britannico, stabilendo le basi per la monarchia costituzionale e la separazione tra Chiesa e Stato.

l’importanza dell’acquisizione

L’acquisizione delle carte da parte dell’Archivio storico di Modena è stata possibile grazie a una convenzione stipulata con la Regione Emilia-Romagna, la quale ha fornito un finanziamento di 25.000 euro. Questo investimento non solo arricchisce il patrimonio archivistico della città, ma aiuta anche a preservare documenti di notevole importanza storica, garantendone la sicurezza e la fruibilità per il pubblico e gli studiosi.

L’assessore alla Cultura, Andrea Bortolamasi, ha sottolineato l’importanza di questa acquisizione, evidenziando come l’Archivio comunale continui a essere un punto di riferimento culturale e un luogo di scoperta quotidiana per i cittadini. “Continueremo a investire nella conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio archivistico”, ha affermato Bortolamasi, rimarcando il ruolo cruciale che tali documenti rivestono nella comprensione della storia locale e nazionale.

una risorsa per la ricerca storica

Questi documenti non solo sono fondamentali per la storia della monarchia britannica, ma offrono anche uno spaccato della vita quotidiana e delle emozioni di una regina costretta a lasciare il suo paese in circostanze drammatiche. Mary of Modena, spesso relegata a un ruolo secondario nella narrazione storica, emerge attraverso questi scritti come una figura resiliente che ha affrontato sfide enormi per proteggere il suo bambino e la sua dignità.

Inoltre, l’archivio storico di Modena non è solo un deposito di carte, ma un luogo vivente dove la storia prende forma e vita. La possibilità di accedere a tali documenti offre agli studiosi e ai curiosi una rara opportunità di esplorare la complessità degli eventi che hanno plasmato l’Europa nel XVII secolo. La conservazione di questo materiale, quindi, non solo assicura che la storia di Mary of Modena non venga dimenticata, ma stimola anche nuove ricerche e approfondimenti su un’epoca di cambiamenti radicali.

L’Archivio storico di Modena, con questa nuova acquisizione, si conferma come un centro di ricerca e cultura di primo piano, capace di attrarre studiosi e appassionati di storia da tutto il mondo. La sua missione di preservare e valorizzare il patrimonio storico locale continua a essere un obiettivo primario, con l’intento di rendere accessibili al pubblico le storie che hanno contribuito a definire non solo la città di Modena, ma anche l’intera storia europea.

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