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Scoperta una stalla abusiva nel Catanese: scatta la denuncia

Un’operazione significativa è stata condotta dai Carabinieri nel comune di Belpasso, in provincia di Catania, dove è stata scoperta una stalla abusiva che ospitava due cavalli, uno dei quali privo di microchip identificativo. Questo intervento ha portato alla denuncia di un uomo di 28 anni per il reato di ricettazione, mettendo in luce una situazione allarmante riguardante il benessere animale e le pratiche illecite nel settore dell’allevamento.

Controlli e scoperte

La scoperta della stalla è avvenuta durante un controllo congiunto tra i Carabinieri e i medici del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp). Questo tipo di operazioni rappresentano un importante strumento di vigilanza per garantire che gli animali siano trattati in modo etico e conforme alle normative vigenti, non solo in termini di benessere, ma anche per quanto riguarda la salute pubblica e la sicurezza alimentare.

Il controllo si è svolto in una zona periferica di Belpasso, caratterizzata da terreni agricoli e strutture dedicate all’allevamento di cavalli. Durante l’intervento, i Carabinieri hanno trovato:

  1. Due cavalli, di cui uno privo di microchip.
  2. Una notevole quantità di farmaci, sia per uso veterinario che umano, tra cui:
  3. Anabolizzanti
  4. Corticosteroidi

Rischi per la salute

Il sequestro di farmaci di questo tipo è particolarmente preoccupante, in quanto tali pratiche non solo mettono a rischio la salute degli animali, ma possono anche avere ripercussioni sulla salute degli esseri umani, a causa della possibile contaminazione della filiera alimentare. È importante ricordare che l’uso di sostanze dopanti negli animali da competizione è severamente regolato, e il loro impiego non autorizzato è considerato un reato.

I veterinari dell’Asp hanno constatato che molti dei farmaci sequestrati erano scaduti e alcuni di essi erano stati già utilizzati senza seguire le procedure di tracciabilità e prescrizione medico-veterinaria. Questo evidenzia una mancanza di rispetto delle normative sanitarie che, se non affrontata, potrebbe portare a conseguenze gravi per la salute degli animali e, di riflesso, per la società.

Sanzioni e misure preventive

Le sanzioni elevate contro il proprietario della stalla, che ammontano a circa 36mila euro, rappresentano un deterrente fondamentale contro comportamenti illeciti e irresponsabili. La legge italiana prevede pene severe per chi non rispetta le normative relative al benessere animale e alla gestione di farmaci. È essenziale che tali misure siano applicate con rigore per proteggere gli animali e garantire la sicurezza pubblica.

L’operazione di Belpasso non è un caso isolato. Negli ultimi anni, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sul territorio, soprattutto in aree dove l’allevamento di animali è una pratica comune. È fondamentale il lavoro congiunto tra Carabinieri, ASP e altre istituzioni competenti per garantire un monitoraggio efficace e una risposta tempestiva alle segnalazioni di irregolarità.

Inoltre, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla questione del benessere animale. La maggior parte delle persone non è a conoscenza delle problematiche legate all’allevamento illegale e all’uso di farmaci dopanti negli animali. Iniziative di educazione e informazione, organizzate da associazioni animaliste e da enti pubblici, sono fondamentali per promuovere una cultura del rispetto e della cura nei confronti degli animali.

La scoperta della stalla abusiva a Belpasso invita a riflettere sull’importanza di un sistema di controllo robusto e della necessità di collaborare a livello locale per garantire il benessere degli animali. Mantenere un dialogo aperto tra cittadini, autorità e professionisti del settore è cruciale per promuovere un futuro più etico e responsabile nell’allevamento degli animali. Con l’aumento della consapevolezza e dell’impegno collettivo, si spera di ridurre al minimo le situazioni di illegalità e di garantire che ogni animale possa vivere in condizioni dignitose e sicure.

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