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Scoperta shock: motorini abbandonati nelle falesie da alpinisti della bordella

L’alpinismo moderno sta attraversando una fase di profonda trasformazione, richiedendo agli alpinisti di possedere competenze che vanno ben oltre la semplice capacità di scalare. Matteo Della Bordella, un alpinista di fama nel panorama montano italiano, è un esempio di come l’approccio all’alpinismo debba evolversi. Della Bordella si impegna attivamente a trasmettere le sue conoscenze e la sua esperienza alle nuove generazioni, affinché possano affrontare le sfide contemporanee dell’alpinismo.

Negli ultimi anni, Della Bordella ha collaborato con il Club Alpino Italiano per avviare il progetto ‘Cai Eagle Team’, un’iniziativa dedicata alla formazione di giovani alpinisti tra i 20 e i 29 anni. Questo programma, che si svolgerà tra aprile 2023 e ottobre 2024, ha attirato quindici ragazzi desiderosi di apprendere le tecniche più moderne e sostenibili dell’alpinismo. Tra di loro, sei giovani – Marco Cordin, Luca Ducoli, Dario Eynard, Giacomo Meliffi, Alessandra Prato e Camilla Reggio – hanno già in programma una spedizione in Patagonia a febbraio, un’esperienza che non solo metterà alla prova le loro abilità, ma contribuirà anche alla salvaguardia dell’ambiente montano.

L’evoluzione dell’alpinista moderno

Essere un alpinista moderno significa molto di più che saper scalare. Della Bordella evidenzia che la preparazione fisica e l’allenamento sono fondamentali, ma non sufficienti. Un alpinista deve anche:

  1. Organizzare e preparare una spedizione in modo efficace.
  2. Conoscere la medicina di montagna per affrontare eventuali emergenze.
  3. Raccogliere materiale fotografico e video, poiché l’immagine e la comunicazione sono ora parte integrante dell’esperienza alpinistica.

Inoltre, il contesto alpinistico è in continua evoluzione, complicato dai cambiamenti climatici e dalle problematiche ambientali. Della Bordella sottolinea l’importanza della sensibilizzazione e del rispetto per l’ambiente montano, affermando che la nuova generazione è già molto sensibile a questi aspetti.

L’iniziativa ‘Climb and Clean’

Un progetto significativo è ‘Climb and Clean’, realizzato in collaborazione con Massimo Faletti. Questo programma prevede l’individuazione di aree montane inquinate da rifiuti, dove i partecipanti si arrampicano non solo per scalare, ma anche per pulire. Della Bordella racconta di aver visto motorini e auto abbandonate nelle falesie, evidenziando la necessità di lanciare un allarme: “L’unica regola condivisa da tutti nell’andare in montagna dovrebbe essere il rispetto”.

Il rispetto per l’ambiente montano

Il rispetto per la montagna è un tema centrale nella filosofia di Della Bordella. Egli ribadisce che, se si producono rifiuti, bisogna portarli a casa, sottolineando che non ci si deve permettere di modificare i luoghi che si visitano. La montagna è un ecosistema fragile e prezioso, e ogni alpinista ha la responsabilità di proteggerlo. Questo messaggio è particolarmente rilevante in un’epoca in cui il turismo e le attività outdoor stanno crescendo in modo esponenziale, portando nuove sfide.

La Giornata Internazionale della Montagna, celebrata ogni anno l’11 dicembre, offre un’opportunità per riflettere su queste problematiche. In questa occasione, il canale Focus dedicherà una programmazione speciale al ‘Cai Eagle Team’, mettendo in luce le esperienze dei giovani alpinisti e l’importanza della loro formazione. Della Bordella, con il suo impegno, non solo sta formando la prossima generazione di alpinisti, ma sta anche cercando di cambiare il modo in cui gli appassionati si avvicinano alla montagna.

In conclusione, l’alpinismo non è solo una questione di sfide fisiche, ma un’opportunità per educare e sensibilizzare su temi fondamentali come la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e la responsabilità individuale. La figura di Matteo Della Bordella emerge come un faro di speranza e impegno in un mondo in cui la bellezza delle montagne deve essere preservata a tutti i costi.

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