Il processo sul buco di bilancio che ha colpito il Comune di Catania ha recentemente visto la testimonianza dell’architetto Gabriella Sardella, ex Direttore del settore urbanistica dal 2009 fino a luglio 2016. La sua deposizione, avvenuta dinanzi al Tribunale collegiale, ha messo in luce dinamiche preoccupanti riguardo alla gestione finanziaria dell’ente locale. La Sardella ha rivelato dettagli inquietanti, sollevando interrogativi sulle pratiche interne e sulla trasparenza della gestione economica.
la testimonianza della sardella
Nel primo trimestre di quest’anno, l’architetto ha presentato tre esposti alla Procura, dopo aver ascoltato il suo successore, l’ingegnere Biagio Bisignani, che aveva affermato che le entrate da oneri concessori erano crollate, non superando i 1 milione e 200 mila euro. Questo ha portato a un’accusa grave: la Sardella sarebbe stata colpevole di aver gonfiato le previsioni di entrata, fissandole a 2 milioni o 2 milioni e 200 mila euro, per poi produrre una determina che attestava introiti effettivi fino a 3 milioni di euro.
Durante l’interrogatorio, il Pubblico Ministero Fabio Regolo ha chiesto chiarimenti sulla situazione complessiva dei conti correnti del settore urbanistico. La Sardella ha spiegato che i conti erano soggetti a pignoramenti, il che complicava ulteriormente la gestione delle finanze comunali. Ha dichiarato: “Non è stata riferita una circostanza seria sui conto correnti”, evidenziando che le somme incassate non potevano essere utilizzate per le spese correnti.
pressioni e problematiche interne
Sardella ha descritto un ambiente di lavoro caratterizzato da pressioni insostenibili. Durante una riunione in direzione generale, le fu comunicato che nel suo settore c’erano somme già incassate per 1 milione di euro. Nonostante i suoi sforzi per depennarle dai residui attivi, ricevette una lettera dal ragioniere generale, Ettore De Salvo, che la informava che quelle somme erano pignorate.
Inoltre, la Sardella ha rivelato di aver subito un forte pressing dalla Ragioneria affinché cambiasse una determina. Ha affermato: “Subii un pressing pazzesco dalla Ragioneria affinché cambiassi quella determina”, dimostrando la sua determinazione nel voler adempiere correttamente ai propri doveri.
il trasferimento e le conseguenze
Il trasferimento dell’architetto nel 2016, senza apparente motivazione, ha segnato un cambiamento significativo nella sua carriera, portandola a gestire l’ufficio anagrafe, un compito ben diverso rispetto a quello che aveva svolto in precedenza. Ha ironizzato sulla situazione, dicendo: “Vengo trasferita all’anagrafe, pur essendo tra i dirigenti più anziani, e mi ritrovo a parlare di certificati di nascita e di morte”.
Inoltre, la Sardella ha rivelato di aver rifiutato una grossa pratica urbanistica, il che potrebbe aver contribuito ulteriormente alle pressioni che ha subito. Le sue dichiarazioni hanno messo in luce una serie di problematiche all’interno dell’amministrazione comunale, portando alla ribalta questioni di trasparenza e responsabilità nella gestione finanziaria.
Il processo sul buco di bilancio del Comune di Catania è stato aggiornato al 21 febbraio, quando si attende di sentire ulteriori testimonianze della difesa e le richieste di prova contraria sull’esame del racconto della Sardella. La situazione rimane critica e la comunità attende sviluppi significativi in un caso che ha già sollevato molte polemiche e interrogativi sulla governance locale.