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San Luigi de’ Francesi: un’esperienza unica con la macchina delle Quarant’ore

La chiesa di San Luigi de’ Francesi, uno dei capolavori del Barocco romano, ha ritrovato il suo antico splendore grazie al restauro della macchina delle Quarant’ore, un’opera di grande significato liturgico e culturale. Questo straordinario dispositivo, che si erge per 12 metri sopra l’altare maggiore, è stato riportato alla luce da un team di esperti e restauratori, tra cui Marco Frascarolo, designer della luce e ingegnere, che ha curato la nuova illuminazione della chiesa. Frascarolo descrive la macchina come un “teatro di luce” che trasforma l’atmosfera della chiesa in un’esperienza visiva e spirituale unica.

Storia della macchina delle Quarant’ore

La macchina delle Quarant’ore ha una storia affascinante legata all’adorazione del Santissimo Sacramento. Secondo Fra Renaud Escande, amministratore dei Pii Stabilimenti della Francia, la riscoperta di questo manufatto è avvenuta in seguito all’incendio di Notre Dame de Paris nel 2019, che ha portato le autorità a controllare tutte le chiese francesi, anche quelle all’estero. Durante queste operazioni di verifica, sono state trovate travi di legno con tracce di pittura nella soffitta della chiesa di San Luigi de’ Francesi. Inizialmente destinate a essere distrutte, queste travi si sono rivelate parte della macchina delle Quarant’ore, un elemento di grande importanza per la tradizione liturgica.

Le macchine delle Quarant’ore hanno una lunga storia. Tradizionalmente, venivano allestite a partire dal Giovedì Santo e rimanevano illuminate per 40 ore, in onore delle ore trascorse da Gesù nel sepolcro prima della resurrezione. Questo dispositivo non è una “macchina” nel senso meccanico del termine, ma piuttosto un’opera architettonica realizzata con tavole e travi di legno, pensata per esaltare il Santissimo Sacramento durante la liturgia. La macchina di San Luigi de’ Francesi, per le sue dimensioni e bellezza, è considerata la più grande di Roma.

Innovazioni nel restauro

In passato, la macchina era illuminata da circa 300 candele, ma per motivi di sicurezza sono state sostituite con candele elettriche. Questo nuovo sistema di illuminazione, progettato da Frascarolo e Federico Ognibene, permette di ricreare l’effetto delle fiamme in modo sicuro e controllato. L’installazione di 197 candele LED, gestite tramite un sistema domotico, consente di riprodurre lievi fluttuazioni che evocano l’aspetto vivo delle candele tradizionali.

La macchina delle Quarant’ore è composta da 27 pannelli di abete dipinti, dotati di porta-ceri cilindrici e di un tronetto per l’esposizione eucaristica al centro della struttura. Questo tronetto, selezionato tra gli oggetti ritrovati, è stato realizzato in legno di pioppo e ospita un ostensorio con raggera, utilizzato durante le cerimonie liturgiche. La tecnica pittorica utilizzata per decorare la macchina è simile a quella impiegata nelle scenografie teatrali, con colori legati a colla animale, conferendo all’opera un aspetto autentico e storico.

Importanza culturale e spirituale

La datazione della macchina non è semplice, ma grazie a dettagli costruttivi come i chiodi utilizzati, si stima che possa risalire agli inizi dell’Ottocento, collocandola non come un’opera barocca originale, ma piuttosto come una riproduzione postuma di una tradizione artistica e liturgica che rischiava di scomparire. Come nota Fra Renaud, la liturgia delle Quarant’ore ha una valenza storica e spirituale fondamentale, particolarmente in Italia durante il periodo della Controriforma, ed è essenziale preservarla per le future generazioni.

L’inaugurazione della nuova macchina delle Quarant’ore avviene in un contesto di celebrazioni e concerti, in occasione del Giubileo, un evento che richiama fedeli e turisti da tutto il mondo. La bellezza della chiesa, unita alla magnificenza della macchina illuminata, crea un’esperienza di contemplazione che invita alla riflessione e alla preghiera. La luce che irradia la macchina non è solo un elemento estetico, ma rappresenta anche una simbolica manifestazione della presenza divina, offrendo conforto e ispirazione a coloro che si avvicinano per adorare.

San Luigi de’ Francesi, con la sua nuova macchina delle Quarant’ore, non è solo un luogo di culto, ma diventa un palcoscenico di bellezza e spiritualità. Questo restauro consente alla chiesa di riacquistare un pezzo della sua storia e di prepararsi a diventare un faro di fede e cultura per il futuro. La macchina delle Quarant’ore non è solo un monumento alla tradizione religiosa, ma anche un simbolo di rinascita e di speranza, in un tempo in cui la luce può guidare i cuori verso l’alto.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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