L’edizione numero 46 del Rossini Opera Festival (ROF), uno degli eventi più attesi per gli amanti dell’opera, si prepara a sorprendere il pubblico con un programma ricco di novità. Questo festival, che si svolgerà dal 10 al 22 agosto 2025, non solo rende omaggio al genio di Gioachino Rossini, ma si apre anche a “versioni alternative” delle sue opere e a composizioni di altri autori. La presentazione del nuovo programma è avvenuta in Senato, un momento di grande significato, soprattutto considerando la recente scomparsa di Gianfranco Mariotti, il fondatore del festival.
Un cambiamento significativo
Ernesto Palacio, sovrintendente della Fondazione Rossini Opera Festival, ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento, che permette di rinnovare l’approccio al repertorio rossiniano. “Ci sarà un ritorno alla ‘normalità’ rispetto alla versione di quest’estate, ma i melomani di tutto il mondo possono aspettarsi novità entusiasmanti”, ha dichiarato. Questo approccio innovativo mira a coinvolgere non solo i puristi dell’opera, ma anche un pubblico più ampio e variegato, desideroso di scoprire nuove interpretazioni e stili.
Novità in programma
Una delle principali novità sarà l’apertura della rassegna con “Zelmira”, un’opera seria che mancava dal festival dal 2009. Questa produzione, diretta da Giacomo Sagripanti e messa in scena dal controverso regista Calixto Bieito, proporrà la versione di Parigi dell’opera. La regia di Bieito, noto per le sue interpretazioni audaci e innovative, potrebbe offrire un’esperienza visiva e musicale inaspettata.
Un’altra novità sarà “L’Italiana in Algeri”, un’opera buffa diretta da Dmitry Korchak e portata in scena da Rosetta Cucchi. Questa scelta evidenzia la volontà del festival di valorizzare non solo le opere più conosciute di Rossini, ma anche di esplorare la sua vasta produzione comica.
Oltre alle nuove produzioni, il festival prevede anche riprese di opere già presentate in passato. Ecco alcune delle opere in programma:
- “La cambiale di matrimonio” – Diretta da Christopher Franklin.
- “Il viaggio a Reims” – Riproposta nella versione di Emilio Sagi, diretta da Alessandro Mazzocchetti e interpretata dagli allievi dell’Accademia rossiniana ‘Alberto Zedda’.
Queste riprese rappresentano un’opportunità per il pubblico di rivedere opere di grande valore artistico e di approfondire la comprensione del lavoro di Rossini.
Serate imperdibili
Una delle serate più attese sarà quella del 17 agosto, quando verranno rappresentate tre cantate:
- “Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo”
- “La morte di Didone”
- “Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron”
Queste opere, scritte da Rossini nel corso di sedici anni, offriranno un viaggio attraverso le emozioni e i temi universali della morte e del ricordo.
Infine, a chiudere il festival sarà la “Messa per Rossini”, diretta da Donato Renzetti. Quest’opera, concepita da Giuseppe Verdi per commemorare la morte di Rossini, rappresenta un tributo collettivo al grande maestro e sottolinea l’importanza della comunità musicale e della collaborazione tra artisti.
Con queste novità, il Rossini Opera Festival si propone di rinnovare l’interesse per il repertorio rossiniano e di attrarre un pubblico sempre più vasto. L’apertura a versioni alternative e a composizioni di altri autori riflette un cambiamento significativo nel modo in cui vengono presentate le opere, ponendo l’accento sulla creatività e sulla reinterpretazione. Così, il festival non si limita a celebrare il passato, ma guarda anche al futuro, invitando tutti a scoprire e riscoprire la ricchezza dell’opera. L’arte di Rossini continua a vivere e a trasformarsi, e il ROF si conferma come un palcoscenico d’eccellenza per la musica e la cultura.