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Rodelinda di handel incanta il pubblico di santa cecilia per la sua prima assoluta

Un evento imperdibile si prepara a fare la storia della musica barocca il 22 novembre, quando l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ospiterà la prima esecuzione di “Rodelinda, Regina de’ Longobardi” di Georg Friedrich Händel. Questa opera, considerata uno dei capolavori del compositore tedesco, segnerà un momento significativo per il pubblico romano e per gli amanti della musica antica.

“Rodelinda” è un’opera seria in tre atti, composta nel 1724 su un libretto di Nicola Haym. La prima assoluta avvenne al King’s Theatre di Londra il 13 febbraio 1725, riscuotendo subito un grande successo. L’opera narra le vicende di Rodelinda, regina longobarda, e il suo amore per Bertarido, un legittimo sovrano esiliato, che combatte contro usurpatori e intrighi di corte. La trama è ricca di colpi di scena e di intense emozioni, elementi che hanno reso “Rodelinda” un’opera amatissima nel repertorio operistico.

Un’opportunità unica a Santa Cecilia

L’esecuzione di quest’opera all’Auditorium Parco della Musica rappresenta un’opportunità unica per assistere a un’opera che ha segnato un’epoca e ha influenzato profondamente il teatro musicale europeo. Il cast giovane e talentuoso include nomi di spicco come:

  1. Karina Gauvin
  2. Giuseppina Bridelli
  3. Luigi Morassi
  4. Mirco Palazzi
  5. Rafał Tomkiewic

A guidare l’ensemble strumentale La Lira d’Orfeo, fondata dal controtenore Raffaele Pe nel 2015, ci sarà un team di musicisti dedicati a riportare in vita il repertorio barocco con una sensibilità moderna.

La direzione di Raffaele Pe

Raffaele Pe, definito dal ‘Times’ come “una stella del barocco”, ha dedicato la sua carriera a esplorare e reinterpretare opere storiche, creando una sinergia tra passato e presente. Il suo approccio innovativo ha contribuito a rinnovare la scena della musica barocca, attirando l’attenzione di un pubblico sempre più vasto. Con un vasto repertorio che spazia dal Recitar cantando all’opera contemporanea, Pe è noto per la sua versatilità e per la sua capacità di comunicare emozioni profonde attraverso la musica.

La riscoperta del patrimonio culturale

La Lira d’Orfeo, sotto la direzione di Pe, è diventata un punto di riferimento per la riscoperta delle opere barocche. Il collettivo di musicisti si distingue per la qualità delle esecuzioni e per la cura nella scelta del repertorio, proponendo concerti che non solo celebrano la tradizione, ma la reinterpretano con freschezza e originalità. Questo approccio ha permesso di attrarre un pubblico giovane e dinamico, desideroso di scoprire le meraviglie della musica antica.

Il ritorno di “Rodelinda” sul palcoscenico romano rappresenta dunque un’importante occasione per approfondire la conoscenza di un’opera che ha influenzato la musica europea e ha ispirato generazioni di compositori. Oltre alla bellezza della musica di Händel, l’opera invita alla riflessione su temi universali come l’amore, il potere, la giustizia e la resilienza, rendendola ancora attuale e significativa.

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la sua lunga tradizione di promozione della musica classica, si configura come il palcoscenico ideale per un’opera di tale importanza. Con la sua acustica perfetta e un’atmosfera storica, l’Auditorium Parco della Musica è il luogo perfetto per immergersi in questa esperienza musicale unica. Gli spettatori avranno l’opportunità di assistere a una produzione che promette di essere emozionante, coinvolgente e di alto livello artistico.

In un’epoca in cui la musica barocca sta vivendo un rinnovato interesse, la prima esecuzione di “Rodelinda” a Santa Cecilia non è solo un evento da segnare in agenda, ma un’importante tappa nella riscoperta di un patrimonio culturale che merita di essere celebrato e condiviso. La collaborazione tra talentuosi artisti e la direzione di Raffaele Pe promettono di dare vita a un’esperienza indimenticabile per tutti gli appassionati di musica.

Quindi, non perdete l’occasione di vivere questa straordinaria esperienza musicale. “Rodelinda” non è solo un’opera da ascoltare, ma un viaggio nell’arte e nella storia, un’opportunità per ritrovare la bellezza e la complessità della musica di Händel in un contesto che, senza dubbio, lascerà un segno indelebile nel cuore di chi avrà la fortuna di assistervi.

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