Categories: Spettacolo e Cultura

Rivoluzione Verde: Il Manifesto del Museum Seed di Migliore+Servetto

La visione contemporanea dei musei

La visione contemporanea dei musei sta attraversando una fase di profondo cambiamento, influenzata non solo dalle innovazioni tecnologiche, ma anche dalle mutate aspettative del pubblico. Questo è il punto di partenza per la riflessione di Ico Migliore e Mara Servetto, co-fondatori dello studio di progettazione Migliore+Servetto, che si sono distinti nel panorama culturale con progetti innovativi e riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Compasso d’Oro. Il loro recente lavoro, “Museum Seed. The Futurability of Cultural Places”, edito da Electa, funge da manifesto per il futuro dei musei, ponendo interrogativi cruciali su come questi spazi di cultura possano evolversi per rispondere alle esigenze della società contemporanea.

Modelli museali distintivi

Il volume, che vanta una ricca iconografia e contributi di autorevoli esperti del settore, tra cui direttori di musei, collezionisti e curatori, propone un approfondimento su due modelli museali distintivi: il “museo chiodo-parete”, dedicato principalmente alla conservazione, e il “museo-lunapark”, dove la spettacolarità rischia di sovrastare il contenuto. Mara Servetto sottolinea come la vera essenza di un museo debba andare oltre la semplice esposizione di opere d’arte. L’esperienza del visitatore deve essere emozionante e coinvolgente, assimilabile a quella di un evento teatrale.

L’importanza della narrazione

Un aspetto centrale della loro analisi è l’importanza della narrazione. Servetto evidenzia che un museo deve essere un luogo dove le storie vengono raccontate su diversi livelli, in modo da attrarre e coinvolgere un pubblico eterogeneo. La fruizione culturale non può limitarsi a un’esperienza passiva; deve invece promuovere attivazione e partecipazione, diventando parte integrante del tessuto sociale e urbano. Questo approccio implica anche che i musei si aprano a una comunità più ampia, comprendente individui di diverse età, culture e background.

Statistiche sui visitatori giovani

Le statistiche parlano chiaro: la maggior parte dei visitatori giovani predilige musei interattivi, in grado di integrare tecnologie avanzate per arricchire l’esperienza. Inoltre, il 42% di loro si informa sui musei attraverso i social media prima di una visita. Questi dati suggeriscono che i musei devono adattarsi alle nuove modalità di interazione e comunicazione, sfruttando la tecnologia non solo per attrarre visitatori, ma anche per creare un impatto duraturo nei comportamenti e nelle scelte culturali delle persone.

Il manifesto di Migliore+Servetto

Il manifesto di Migliore+Servetto si articola in otto punti, ciascuno dei quali delinea un aspetto fondamentale per la progettazione e la gestione dei musei del futuro. Tra questi, la “forma segue il contenuto e le emozioni” sottolinea l’importanza di un’architettura capace di riflettere e amplificare l’esperienza emotiva del visitatore. La “nidificazione urbana” suggerisce che i musei debbano diventare parte integrante del contesto in cui si trovano, fungendo da catalizzatori per nuove interazioni e scambi sociali.

Musei come luoghi di guarigione

In un’epoca in cui le persone sono sempre più attratte da esperienze uniche e significative, il museo deve proporsi come un “luogo di guarigione“, uno spazio in cui gli individui possano trovare rifugio, ispirazione e crescita personale. Questo approccio richiede un ripensamento radicale del ruolo del museo, che non può limitarsi a una mera conservazione del passato, ma deve essere in grado di anticipare le esigenze future delle comunità.

Il futuro dei musei

Mara Servetto afferma con sicurezza che il museo avrà un ruolo cruciale nel futuro, tornando a essere un punto di incontro e ricerca come ai tempi degli antichi greci e romani. I musei non dovranno più essere considerati semplici custodi di opere d’arte, ma dovranno evolversi in spazi di incontro e dialogo, dove le persone possano scoprire non solo opere, ma anche nuove prospettive e idee.

La concezione del museo come “seed”

La concezione del museo come “seed”, un seme in grado di germogliare nuove esperienze e connessioni, rappresenta un invito a ripensare il valore di questi spazi culturali. La sfida per i musei del futuro sarà quella di essere non solo luoghi di esposizione, ma anche di attivazione e innovazione, in grado di rispondere alle esigenze di una società in costante evoluzione e di un pubblico sempre più esigente. La capacità di adattarsi e innovare sarà la chiave per garantire la loro rilevanza e sostenibilità nel tempo.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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