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Rissa in Curva sud: tre tifosi etnei colpiti da Daspo

La serata del 22 ottobre 2023 al Massimino ha preso una piega inaspettata e violenta durante la partita tra Catania e Trapani. Nonostante l’ottima atmosfera che normalmente caratterizza i match tra queste due squadre, la Curva Sud, che ospitava circa cinquemila tifosi, ha visto scoppiare una rissa che ha coinvolto decine di persone, trasformando un evento sportivo in un episodio di violenza ingiustificata.

La dinamica della rissa

La rissa è esplosa negli ultimi minuti di gioco, un momento in cui la tensione tende a crescere e le emozioni sono al culmine. Secondo le prime ricostruzioni, il motivo del conflitto sarebbe da attribuire a futili motivi, un chiaro segno di come, purtroppo, la passione per il calcio possa talvolta travolgere il buon senso. La Curva Sud, conosciuta per il suo calore e il suo supporto al Catania, si è trasformata in un campo di battaglia, con tifosi che si sono riversati nel parterre del settore, creando una situazione di panico.

La scena è stata immediatamente notata dagli steward presenti e dagli agenti della Digos, che non hanno perso tempo nel tentativo di riportare la calma. Con un intervento tempestivo, sono riusciti a separare i contendenti e a limitare i danni, prevenendo che la situazione degenerasse ulteriormente.

L’intervento delle forze dell’ordine

Grazie all’intervento rapido del personale della Digos e degli steward, sono stati individuati tre tifosi che avevano preso parte attivamente alla rissa. Questi individui, colpevoli di aver sferrato calci e pugni, sono stati prontamente allontanati dalla Curva e accompagnati presso gli uffici del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica. Qui, sono stati foto-segnalati e denunciati per la loro condotta violenta.

Le forze dell’ordine hanno preso molto sul serio l’accaduto: in serata, la Divisione Anticrimine della Questura di Catania ha emesso nei loro confronti dei provvedimenti di D.A.SPO. (Divieto di Accesso agli Stadi) per la durata di due anni. Questo significa che i tre tifosi non potranno accedere agli impianti sportivi o alle aree circostanti durante le manifestazioni sportive, una misura che mira a garantire la sicurezza sia dei tifosi che degli atleti.

Effetti collaterali e preoccupazioni

Oltre ai provvedimenti individuali, l’episodio ha sollevato preoccupazioni più ampie riguardo alla sicurezza negli stadi. La Curva Sud, solitamente un simbolo di passione e sostegno per il Catania, ha visto la sua reputazione intaccata da un comportamento che non rappresenta la maggioranza dei tifosi, tra cui molte famiglie e bambini presenti nella curva. La violenza, purtroppo, è una piaga che affligge il mondo del calcio e che, nonostante gli sforzi delle autorità, continua a manifestarsi in diverse forme.

Le immagini dell’incidente sono attualmente al vaglio degli agenti della Digos, che stanno lavorando per identificare ulteriori responsabili. Questo tipo di indagini è fondamentale non solo per punire i colpevoli, ma anche per prevenire futuri episodi simili. La collaborazione tra le forze dell’ordine, le società sportive e i tifosi è essenziale per creare un ambiente sicuro e accogliente negli stadi.

Un match che prometteva bene

È importante sottolineare che il match tra Catania e Trapani si era svolto in un clima di cordialità tra le tifoserie, che nei precedenti incontri avevano dimostrato di saper coabitare pacificamente. Le due squadre, storicamente legate da rapporti di rispetto reciproco, avevano dato vita a una rivalità sportiva sana, dove il tifo e la passione per il calcio erano sempre stati al centro dell’attenzione, ben lontani da episodi di violenza.

La rissa che si è verificata, quindi, rappresenta un’eccezione in un contesto generalmente positivo. Tuttavia, è essenziale che tutti gli attori coinvolti – tifosi, club e autorità – si impegnino a mantenere vivo questo spirito di amicizia, contribuendo a un ambiente più sicuro e accogliente per tutti.

In un momento in cui il calcio dovrebbe unire e far divertire, episodi come quello di ieri sera devono servire da monito e stimolo per una riflessione profonda su cosa significa realmente essere tifosi. La passione è un elemento fondamentale, ma deve sempre essere accompagnata dal rispetto per gli altri e dalla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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