Riposo pomeridiano per combattere la demenza: arriva lo studio che ne conferma la tesi

Sei solito fare un riposino durante il pomeriggio? E’ un’ottima abitudine: può prevenire il rischio di demenza. Vediamo nei dettagli.

Molti di noi, soprattutto da quando si lavora da casa, hanno l’abitudine di concedersi un riposino durante il pomeriggio, dopo aver consumato il pranzo oppure dopo il lavoro. Un tempo chi dormiva il pomeriggio veniva tacciato di pigrizia.

dormire il pomeriggio combatte la demenza
Fare un pisolino nel pomeriggio può prevenire la demenza/Arabonormannaunesco.it

Oggi sappiamo che concedersi un riposino durante il pomeriggio non solo non è sinonimo di pigrizia ma anzi è una scelta saggia in quanto aiuta a combattere la demenza. A rivelarlo è un nuovo studio. La demenza è una malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

Si tratta di una patologia altamente invalidante che compromette la qualità della vita sia di chi ne è affetto sia dei familiari del paziente. Per questo i medici sono sempre alla ricerca di soluzioni che possano prevenire l’insorgenza di questa terribile malattia.

Un nuovo studio ha rivelato che anche semplici abitudini quotidiane possono fare un’enorme differenza. In particolare, ai fini di prevenire il decadimento cognitivo, sarebbe utile fare dei piccoli riposini durante la giornata.

Demenza: la migliore prevenzione è il sonno

Un nuovo studio ha rivelato che la demenza può essere prevenuta attraverso il sonno. In particolare, secondo i ricercatori, sono molto utili i riposini pomeridiani.

perché dormire fa bene al cervello
Durante il riposo il nostro cervello si libera dalle tossine/Arabonormannaunesco.it

Il professor Mohamed Elmasry – professore all’Università di Waterloo nonché esperto di intelligenza artificiale – ha spiegato che  i brevi sonnellini durante la giornata hanno un effetto benefico sulla nostra memoria e sulle altre funzioni cognitive. Questo accade in quanto, mentre noi dormiamo, nel cervello si consolidano i ricordi e, soprattutto, riusciamo ad eliminare le tossine mentali accumulate.

Naturalmente oltre al giusto riposo, ci sono altri fattori che influiscono in modo positivo o negativo su questa malattia. La componente genetica è innegabile: chi ha storie familiari di demenza, ha più probabilità di ammalarsi di chi, invece, non ha nessun familiare che ha sviluppato questa patologia.

E’ fondamentale anche la nostra alimentazione: gli esperti raccomandano di consumare spesso pesce, ricco di fosforo. Inoltre ogni giorno dovremmo mangiare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura: questi cibi infatti contengono vitamine e sostanze antiossidanti che promuovono la salute non solo del corpo ma anche del cervello.

Da non trascurare mai l’importanza dell’esercizio fisico: una bella camminata ogni giorno e, se si può, anche un po’ di allenamento in palestra. L’attività fisica, infatti, stimola, la produzione di nuove cellule cerebrali, migliora la circolazione sanguigna e favorisce l’ossigenazione del cervello.

Infine è fondamentale mantenersi attivi e non trascurare le relazioni sociali che stimolano il dialogo, il confronto e, quindi, aiutano il cervello a mantenersi attivo. Anche imparare cose nuove come una nuova lingua aiuta moltissimo a contrastare il decadimento cognitivo.

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