Scuole aperte ad ottobre? L’annuncio di Valditara ha fugato ogni dubbio circa la proposta che ha fatto discutere.
Sino agli anni 50 gli studenti riprendevano la scuola ad ottobre. Con il trascorrere del tempo, la riapertura delle scuole è stata fissata a settembre per questioni organizzative e di gestione. In Italia da decenni, dunque ormai, bambini ed adolescenti si preparano ad affrontare un nuovo anno scolastico al termine delle vacanze estive, per questo la proposta di posticipare l’inizio delle lezioni ad ottobre ha fatto molto discutere. In tanti hanno ritenuto adeguata l’idea, le temperature torride e la mancanza di condizionatori nelle aule hanno indotto infatti alcune associazioni ad appoggiare la richiesta.
Tuttavia, in quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e che dunque con il termine dell’estate non possono contare sull’ausilio dei centri estivi etc, il prolungamento delle vacanze può tramutarsi in un ostacolo. Senza contare poi che posticipare l’inizio dell’anno scolastico comporterebbe inevitabilmente un allungamento delle lezioni, con possibili criticità nella gestione scolastica. Dopo giorni di polemiche, Valditara ha chiarito la faccenda. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha fatto luce sulla proposta nel corso del meeting di Rimini tenuto il 25 agosto scorso.
L’annuncio ufficiale di Valditara spegne le polemiche
Valditara ha dichiarato: «È una proposta che non ho neanche considerato». La richiesta è stata avanzata dal sindaco di Peschici, Luigi D’Arienzo che attraverso una nota inviata al Ministro e al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha chiesto di posticipare la riapertura delle scuole ad ottobre: «Considerata l’alta valenza turistica del nostro territorio, le condizioni climatiche e la perdite economica del comparto turistico». Anche l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori si è espressa a favore della proposta, una richiesta che è stata appoggiata anche dal settore turistico.
Con le sue dichiarazioni il Ministro ha spento le polemiche sorte in questi ultimi giorni che hanno visto come protagonisti le associazioni scolastiche e turistiche da un lato e quelle dei genitori dall’altro, i quali sono già fortemente preoccupati per i tre mesi di vacanza che sarebbero fin troppi per i più piccoli. Intanto è stata lanciata una petizione sulla piattaforma Change.org dall’organizzazione Weworld per modificare il calendario scolastico e ridurre le vacanze estive.
I promotori sostengono che in Italia ci sia una delle pause estive più lunghe d’Europa, un’interruzione che: «Non solo acuisce la perdita di competenze cognitive e relazionale di bambini, bambine e adolescenti, moltiplicando le disuguaglianze, ma impedisce la conciliazione vita-lavoro per tante famiglie costrette a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di validi alternative».
