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Restauro della sala delle asse: milano lancia un bando per il tesoro di leonardo

La Sala delle Asse, uno dei capolavori più celebri di Leonardo da Vinci, si appresta a entrare nella sua fase finale di restauro. Situata nel Castello Sforzesco di Milano, questa sala è un autentico gioiello artistico, concepito dal genio rinascimentale tra il 1497 e il 1499 su commissione di Ludovico il Moro. Recentemente, il Comune di Milano ha lanciato un bando per i lavori di restauro, con una base d’asta fissata a 942.491,28 euro. Le offerte dovranno essere presentate entro il 20 gennaio 2024, con l’apertura delle buste prevista per il giorno successivo.

L’obiettivo di questo restauro è ambizioso: completare i lavori in tempo per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, programmate per febbraio 2026. La somma di 914.925,25 euro è esclusa dall’IVA, a cui si aggiungono ulteriori 27.556 euro per gli oneri di sicurezza, anch’essi esenti da ribassi. La scelta della ditta aggiudicataria avverrà in base all’offerta economica più vantaggiosa, evidenziando l’importanza di questo intervento per la valorizzazione del patrimonio artistico milanese.

la storia della sala delle asse

La storia della Sala delle Asse è intrisa di eventi affascinanti. Dopo la sua realizzazione, il progetto di Leonardo subì numerose interruzioni a causa delle alterne vicende politiche e personali di Ludovico il Moro e dello stesso artista. Con il passare del tempo, la destinazione d’uso del castello cambiò drasticamente: da residenza ducale a caserma militare, la sala subì profonde modifiche, venendo addirittura coperta di calce, che ne celò i tesori artistici.

Il restauro della sala in epoca ottocentesca, voluto da Luca Beltrami, rappresentò un primo tentativo di recupero, ma fu solo all’inizio del XXI secolo che si avviò un vero e proprio lavoro di studio e restauro. Nel 2006 iniziarono le prime analisi esplorative, un processo che avrebbe rivelato la complessità e la bellezza dell’opera leonardesca. L’introduzione di tecniche moderne permetteva di analizzare a fondo i materiali e la tecnica usata da Leonardo, portando alla luce dettagli sorprendenti, tra cui un monocromo di radici fra le rocce, finemente disegnato e attribuito a Leonardo stesso.

il restauro contemporaneo

Nel 2013, il restauro vero e proprio ebbe inizio, con la messa in sicurezza del monocromo e l’esplorazione delle pareti, che rivelò disegni preparatori per un progetto decorativo ambizioso. L’idea di Leonardo era quella di creare un ambiente in cui le pareti “scomparissero”, mostrando un paesaggio esterno immerso in un grande padiglione vegetale sostenuto da sedici alberi di gelso moro. Questo progetto rappresenta un esempio straordinario di come l’arte possa fondersi con la natura, creando un’atmosfera magica e coinvolgente.

Un momento significativo nella storia recente della Sala delle Asse è stato durante l’Expo 2015, quando la sala fu aperta al pubblico per sei mesi. Questo evento attirò circa 350.000 visitatori, che ebbero l’opportunità di ammirare il “Leonardo ritrovato”, grazie anche a installazioni multimediali che animarono la storia e le opere del maestro. Tuttavia, dopo questo successo, i lavori di ricerca e studio furono nuovamente sospesi, in parte per consentire la fruizione della sala in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo nel 2019 e per un breve periodo nel 2020.

il futuro della sala delle asse

Oggi, con il bando pubblicato e il rinnovo dell’impegno verso il restauro, si è avviata l’ultima fase dei lavori. Questo intervento finale comprende:

  1. Restauro conservativo della volta, che è dipinta e non affrescata.
  2. Messa in sicurezza delle opere a carboncino.
  3. Recupero del pavimento.

La progettazione dell’allestimento finale rappresenterà il culmine di un lungo e appassionante percorso, che ha visto il coinvolgimento di storici dell’arte, restauratori e studiosi, tutti uniti da un obiettivo comune: riportare alla luce un capolavoro di inestimabile valore culturale.

In definitiva, il restauro della Sala delle Asse non è solo un intervento di conservazione, ma un atto di amore verso il patrimonio artistico, un’opportunità per rinnovare il legame tra Milano e il suo passato rinascimentale, e per offrire alle future generazioni la possibilità di vivere l’esperienza unica di un’opera di Leonardo da Vinci nel suo contesto originale. La riapertura della sala, prevista in concomitanza con le Olimpiadi, rappresenterà non solo un traguardo per il restauro, ma anche un momento di celebrazione per la città di Milano e per tutti gli amanti dell’arte.

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