Restauro della cupola di Santa Sofia: un nuovo capitolo per Istanbul - ©ANSA Photo
I lavori di restauro della cupola di Santa Sofia, uno dei monumenti più iconici di Istanbul, sono finalmente iniziati. Questo straordinario edificio, riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985, è un simbolo non solo della città, ma anche di interi secoli di storia. Costruita nel VI secolo d.C. sotto l’imperatore Giustiniano, Santa Sofia ha attraversato diverse epoche e funzioni, rendendola un testimone privilegiato della storia turca e bizantina.
Il restauro della cupola si inserisce in un progetto più ampio che ha avuto inizio circa dieci anni fa, con l’obiettivo di preservare e restaurare l’edificio in modo continuativo. Asnu Bilban Yalcin, membro del comitato scientifico approvato dall’UNESCO che supervisiona i lavori, ha dichiarato all’ANSA: “È un monumento importante, deve essere preservato, conservato e restaurato sempre, in continuazione”. La professoressa Yalcin, storica dell’arte bizantina e docente all’Università di Istanbul, ha sottolineato l’importanza del restauro della cupola, descrivendo la sua architettura come un’opera d’arte che “pare sospesa come fosse sorretta dagli angeli”.
Durante i lavori, una grande impalcatura a quattro gambe di acciaio sarà installata per sostenere una piattaforma sotto la cupola. Questa struttura temporanea renderà la cupola non visibile per la durata del restauro, ma garantirà la sicurezza dell’edificio e la salvaguardia dei preziosi mosaici bizantini che decorano le pareti interne. Yalcin ha definito Santa Sofia “un essere vivente”, evidenziando come l’edificio abbia “vissuto” attraverso diverse epoche e culture, dalle origini cristiane all’era ottomana, fino alla sua recente riconversione a moschea.
Inizialmente costruita come chiesa cristiana, Santa Sofia diventò moschea dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453. Con la fondazione della Repubblica di Turchia negli anni ’30 del XX secolo, l’edificio fu trasformato in museo, un ruolo che mantenne fino al 2020, quando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan decise di riaprire Santa Sofia al culto islamico, riconvertendola in moschea.
Questa riconversione ha suscitato dibattiti sia a livello locale che internazionale. Molti hanno celebrato il ritorno di Santa Sofia alle sue radici islamiche, mentre altri hanno visto la decisione come un passo indietro rispetto ai progressi nella promozione del dialogo interculturale. Tuttavia, nonostante le controversie, il monumento continua ad attrarre un numero impressionante di visitatori. Secondo l’agenzia Anadolu, da quando è stata riaperta come moschea, Santa Sofia accoglie circa 50.000 visitatori al giorno, tra cui fedeli musulmani e turisti.
I mosaici bizantini, che rappresentano un importante patrimonio artistico, sono visibili solo pagando un biglietto d’ingresso di 25 euro, che consente l’accesso al piano rialzato dell’edificio. Questi mosaici, spesso caratterizzati da raffigurazioni di santi e scene bibliche, sono un esempio straordinario dell’arte bizantina e della cultura religiosa di un’epoca in cui Santa Sofia era al centro della vita spirituale cristiana.
Il restauro della cupola rappresenta quindi non solo un intervento necessario per preservare la struttura, ma anche un’opportunità per riflettere sul valore culturale e storico di Santa Sofia. La cupola, che con i suoi 31 metri di diametro si erge maestosa, ha ispirato architetti e artisti di tutto il mondo. La sua innovativa costruzione, per l’epoca, ha rappresentato un modello per molti edifici successivi, tanto da influenzare la progettazione di moschee in tutto il mondo islamico.
Il cantiere di restauro non è solo un luogo di lavoro, ma anche un laboratorio di ricerca, dove studiosi e artigiani collaborano per studiare e applicare le tecniche tradizionali di restauro. Queste pratiche sono fondamentali per garantire che il lavoro svolto rispetti l’integrità storica dell’edificio e le tecniche costruttive originali. Yalcin ha aggiunto che il restauro della cupola è essenziale per mantenere viva la memoria storica di Santa Sofia e per garantire che le future generazioni possano continuare a godere di questo straordinario monumento.
Mentre il restauro prosegue, Santa Sofia continua a rappresentare un ponte tra culture e religioni, un luogo di incontro e di dialogo. La sua storia, ricca e complessa, riflette le molteplici identità che si sono intrecciate in questo angolo del mondo. La cupola, simbolo di grandezza e bellezza, sarà una volta di più al centro dell’attenzione, mentre gli sforzi di restauro mirano a preservare non solo la struttura fisica, ma anche il suo significato culturale e spirituale.
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