Remon Karam, un giovane egiziano di soli 25 anni, ha recentemente conseguito la sua seconda laurea triennale all’Università Kore di Enna. La sua storia è un esempio di resilienza e determinazione, in quanto è riuscito a superare innumerevoli ostacoli e difficoltà, partendo da una situazione di grande vulnerabilità. Remon è arrivato in Italia nel 2013, a soli 14 anni, su un barcone che ha attraversato il Mediterraneo, un viaggio che molti definirebbero un’odissea. Le sue parole risuonano come un messaggio di speranza: “Se ce l’ho fatta partendo da zero, possono farcela tutti. Sono soltanto i limiti morali che ci bloccano molto spesso”.
un viaggio segnato dalla violenza
La vita di Remon è stata segnata da eventi traumatici che lo hanno costretto a lasciare la sua patria. Originario di una comunità copta in Egitto, il suo cammino verso l’Italia è iniziato dopo aver assistito a violenze inaccettabili, come:
- L’omicidio di suo cugino davanti alla chiesa dove pregava.
- Atti di intimidazione nei confronti di sua madre.
Queste esperienze hanno spinto Remon a cercare un futuro migliore, lontano da una realtà in cui la violenza e la repressione religiosa sembravano non avere fine.
l’importanza dell’istruzione
Dopo il suo arrivo in Italia, Remon è stato accolto in un centro di accoglienza, dove ha trascorso mesi in attesa di trovare un posto sicuro. Durante questo periodo, è stata fondamentale l’interazione con una famiglia siciliana che ha deciso di adottarlo. Questo gesto di solidarietà ha cambiato radicalmente la vita di Remon, permettendogli di sentirsi parte di una comunità e di iniziare a costruire il suo futuro in un paese diverso.
L’istruzione ha sempre rappresentato per Remon un pilastro fondamentale della sua vita. Dopo aver conseguito il diploma in Lingue e Culture Moderne, ha deciso di proseguire gli studi iscrivendosi a un corso in Studi Interculturali e Relazioni Internazionali. La sua tesi, intitolata “L’immigrazione: tra persecuzione e realtà”, riflette non solo le sue esperienze personali, ma anche un desiderio profondo di comprendere e affrontare le problematiche legate ai diritti umani e all’immigrazione. Remon ha dichiarato: “Volevo ampliare le mie conoscenze in materia di diritti umani e immigrazione, voglio lavorare in questo campo e avere la formazione adeguata per poterlo fare”.
un futuro da mediatore culturale
La sua ambizione di lavorare nel contesto delle relazioni internazionali è un chiaro segno della sua determinazione a contribuire attivamente alla società che lo ha accolto. Remon desidera diventare un mediatore culturale, un ruolo che gli permetterebbe di aiutare altri migranti a trovare la loro strada in un nuovo paese, proprio come lui ha fatto. La sua esperienza di vita lo rende particolarmente adatto a questo tipo di lavoro, in quanto ha vissuto in prima persona le difficoltà e le sfide che i migranti affrontano quotidianamente.
Adesso, dopo aver completato il suo percorso universitario, Remon è in cerca di opportunità lavorative. La sua partenza da Enna, dove ha trascorso momenti significativi della sua vita, è un passo difficile ma necessario per realizzare i suoi sogni. La sua storia è un potente esempio di resilienza e determinazione, e rappresenta una voce importante in un contesto in cui spesso si fa fatica a comprendere le esperienze dei migranti.
In un mondo che sembra diviso e conflittuale, Remon Karam è un simbolo di speranza e integrazione. La sua presenza nelle università, nei centri di accoglienza e nelle comunità locali dimostra che il potere dell’istruzione e della solidarietà può realmente cambiare vite. La sua testimonianza invita a riflettere su quanto sia fondamentale sostenere l’educazione, i diritti umani e l’inclusione sociale, non solo per i migranti, ma per tutte le persone che cercano un futuro migliore.
La storia di Remon è un richiamo alla responsabilità collettiva di costruire un mondo più giusto e accogliente, dove ogni individuo, indipendentemente dalla propria origine, possa realizzare i propri sogni e aspirazioni.