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Proteste dei sindaci per la chiusura delle guardie mediche nell’agrigentino

La situazione sanitaria nell’agrigentino ha raggiunto un punto critico, suscitando preoccupazione tra i sindaci dei comuni montani, in particolare quelli dei Monti Sicani. Le guardie mediche, servizi essenziali per la salute pubblica, stanno chiudendo a causa della carenza di personale medico. La chiusura della guardia medica di Burgio, avvenuta lo scorso primo dicembre, ha scatenato una reazione immediata da parte delle autorità locali, che temono per il futuro delle altre strutture sanitarie della zona.

Il sindaco di Burgio, Enzo Galifi, ha espresso il suo disappunto, evidenziando che l’unica alternativa per i cittadini è la guardia medica di Villafranca Sicula. Tuttavia, la preoccupazione è palpabile: “Temiamo che prima o poi sarà chiusa anche quella”, ha dichiarato Galifi. Il problema è che l’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Agrigento ha lanciato un avviso per il reclutamento di 90 medici, ma solo otto si sono presentati. Questo dato allarmante evidenzia la difficoltà di attrarre personale sanitario nella provincia e una crisi più ampia che affligge il sistema sanitario regionale.

la crisi delle guardie mediche nei monti sicani

La situazione è particolarmente critica nelle zone montane, dove il servizio di guardia medica è fondamentale per garantire assistenza sanitaria in un territorio caratterizzato da una bassa densità di popolazione e da una difficile accessibilità. Ogni turno di guardia richiede la presenza di 4,5 medici, ma attualmente non ci sono abbastanza professionisti disponibili per garantire un servizio continuativo. La chiusura di queste strutture non rappresenta solo una perdita di servizi, ma mette a rischio la salute dei cittadini, costringendoli a percorsi più lunghi per ricevere assistenza.

Anche il sindaco di Lucca Sicula, Salvatore Dazzo, ha sollevato la sua voce contro questa situazione insostenibile. Ha affermato che, nel suo comune, il servizio ha registrato circa 1.500 accessi in un mese, dichiarando che “non è accettabile che venga soppresso”. Dazzo ha suggerito di valutare la chiusura della guardia medica di Ribera, dove la presenza di un ospedale potrebbe già garantire un presidio sanitario sufficiente. Questa proposta evidenzia come i sindaci stiano cercando soluzioni alternative per preservare i servizi essenziali per i loro cittadini.

cause della carenza di medici

La questione della carenza di medici non è un problema nuovo, ma è diventata sempre più evidente nel contesto attuale. La pandemia di COVID-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario, e molti medici hanno scelto di lasciare la professione o di trasferirsi in aree con migliori condizioni lavorative e retributive. Inoltre, il costo della vita in alcune aree della Sicilia, unito a salari non sempre competitivi, ha contribuito ad aggravare la situazione. Le autorità locali stanno cercando di attirare più professionisti, ma i risultati finora ottenuti sono ben al di sotto delle aspettative.

la risposta delle istituzioni

Il problema non riguarda solo i Monti Sicani, ma riflette una crisi sanitaria più ampia che colpisce diverse aree della Sicilia. In molte province, la difficoltà di reperire medici è diventata una realtà quotidiana, con conseguenze dirette sulla salute dei cittadini. Le chiusure delle guardie mediche sono solo la punta dell’iceberg di una situazione che richiede un intervento urgente e coordinato da parte delle istituzioni.

Le proteste dei sindaci non sono solo un grido d’allerta per la chiusura di un servizio, ma rappresentano una richiesta di attenzione alle problematiche del sistema sanitario regionale. È fondamentale che le autorità competenti ascoltino le istanze dei sindaci e degli abitanti, cercando soluzioni che possano garantire un’assistenza sanitaria adeguata e accessibile a tutti. L’assistenza medica non dovrebbe essere un privilegio riservato a pochi, ma un diritto fondamentale di ogni cittadino, indipendentemente dalla propria posizione geografica.

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