C’è un’emergenza sanitaria latente che sta affliggendo il nostro paese: la situazione peggiora anno dopo anno.
Quando sentiamo parlare di emergenza sanitaria è inevitabile ricordare ciò che è accaduto nel 2020 con la pandemia da covid-19. Ma ci sono anche altre emergenze, più striscianti, di cui è necessario parlare prima che la situazione precipiti gravemente.
In Italia, il numero dei medici di base è estremamente basso rispetto alle reali necessità della popolazione. Questa situazione ha gravi ripercussioni sulla qualità del servizio offerto ai pazienti. Molti dei medici di famiglia che attualmente sono operativi andranno in pensione entro il 2026, creando una voragine che creerà difficoltà non indifferenti.
Stando ai dati raccolti dalla Fondazione Gimbe attualmente, in Italia, mancano 3.114 medici di base. A questi dati allarmanti si aggiungono quelli forniti dalla federazione italiana dei medici di medicina generale secondo la quale entro il 2026 circa 11.439 medici di base compiranno settant’anni e dunque raggiungeranno l’età per il pensionamento.
Tutto ciò porta a pensare che, nel giro di un paio d’anni, avverrà un vero e proprio esodo dalla professione, con conseguenze piuttosto gravi. Dal 2019 ad oggi c’è stato un calo dei medici di base: in Italia si contavano 42.428 medici mentre oggi sono poco più di 40.000. Il trend in calo sembra essere destinato a proseguire anche nei prossimi anni.
Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Gimbe in media ogni medico di famiglia assiste 1500 pazienti, anche se il rapporto ottimale sarebbe di mille pazienti per medico.
“L’allarme sulla carenza dei medici di base – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – oggi riguarda tutte le Regioni ed è frutto di un’inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Così oggi spesso diventa un’impresa poter scegliere un medico vicino a casa con conseguenti disagi e rischi per la salute, in particolare di anziani e fragili”.
A quanto pare la situazione più difficile si registra soprattutto nelle regioni del nord Italia. Almeno fino alla decima posizione troviamo regioni settentrionali dove si avverte di più la mancanza di medici di base.
Per quanto riguarda il numero medio di assistiti nelle varie regioni, la cifra più alta spetta alla Provincia autonoma di Bolzano dove ogni medico deve mediamente assistere 1.646 pazienti. La regione in cui le cose vanno meglio è la Basilicata con un rapporto di 1 a 1090. Con il pensionamento di molti medici di base atteso nel 2026, la situazione peggiorerà ulteriormente. Si conta infatti che nelle regioni del Centro Sud ci saranno mediamente 150 medici in meno rispetto ad oggi.
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