Pressione alta 2024: arriva il bonus mensile subito e dopo 3 anni si converte in pensione

Arriva il bonus mensile per chi soffre di pressione alta. Viene accreditato subito e dopo tre anni si converte in pensione.

L’ipertensione arteriosa affligge milioni d’italiani ed è caratterizzata da un’elevata pressione del sangue nelle arterie. In Italia si stima che circa il 30%, della popolazione ne soffra. Le donne tendono a svilupparla mediamente durante il periodo della menopausa mentre gli uomini, secondo statistiche, a partire dai 30 anni. L’ipertensione arteriosa non è una patologia, ma se non curata favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari come ad esempio l’ictus cerebrale. Può provocare danni seri, per questo è importante rivolgersi prontamente ad uno specialista.

Dopo 3 anni si converte in pensione
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Il medico attraverso un’anamnesi accurata prescriverà gli esami da eseguire per comprenderne la causa e predisporre una terapia. Le cause dell’ipertensione sono varie, possono avere natura fisica, come ad esempio una patologia sottostante o psichica. Regolarizzare e normalizzare i valori pressori è imprescindibile, poiché tale condizione se non curata adeguatamente può predisporre all’insorgenza di malattie potenzialmente fatali. I sintomi comprendono: mal di testa, vertigini, acufeni, visione offuscata, epistassi.

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Le persone con familiarità, anziane, in sovrappeso, diabetiche, con dipendenza da fumo e alcool, sedentarie e stressate hanno maggiori probabilità di sviluppare l’ipertensione. La diagnosi viene effettuata da uno specialista, il quale attraverso il trattamento prescritto al paziente cercherà di riportare i suoi valori pressori nella norma ossia entro i 140/85. Se la pressione dovesse essere alta in modo sporadico non c’è da allarmarsi, ma se i valori pressori dovessero essere costantemente superiori alla media è necessario rivolgersi ad un professionista.

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Il medico effettuerà gli accertamenti adeguati per comprendere le cause dell’ipertensione. I valori pressori perennemente alti rappresentano un handicap, poiché i sintomi inficiano sul normale svolgimento delle attività quotidiane. Infatti lo Stato ha stabilito che coloro che soffrono di ipertensione hanno diritto all’invalidità civile, a patto che abbiano i requisiti ad hoc richiesti dal legislatore.

L’importo erogato varia a seconda della gravità della condizione. Più è severa, più inficerà sul normale svolgimento dell’attività lavorativa e, più alto sarà l’importo. Dunque sulla base della gravità vengono riconosciuti permessi, congedi e agevolazioni. La disciplina sancisce che nel caso in cui l’ipertensione arteriosa sia la causa di un’inabilità lavorativa minima di un terzo, il cittadino ha diritto al riconoscimento dell‘assegno ordinario di invalidità. Quest’ultimo trascorsi tre anni si tramuta in pensione di vecchiaia, il passaggio avviene per automatismo.

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