Il Premio Abbiati 2024 ha celebrato il progetto “Social Opera”, un’iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, che si distingue per il suo impegno nell’inclusione sociale attraverso la musica e l’arte. Questo prestigioso riconoscimento, assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali, premia le iniziative significative nel campo della didattica musicale e della promozione culturale.
“Social Opera” è un progetto innovativo che dal 2011 offre a persone con disabilità fisica e intellettiva l’opportunità di esibirsi in opere liriche, insieme a studenti delle scuole superiori di Jesi. Questo programma rappresenta un esempio luminoso di come la musica, la danza e il teatro possano unirsi per creare esperienze educative e trasformative.
Un progetto di inclusione e formazione
Ogni anno, “Social Opera” coinvolge un gruppo eterogeneo di partecipanti, che include:
- Adulti con disabilità medio-lieve
- Studenti
- Docenti
- Maestranze teatrali
- Operatori socio-sanitari
Questa sinergia consente di costruire un percorso formativo ricco e stimolante, culminando in una rappresentazione finale al Teatro Pergolesi, in concomitanza con il Festival Pergolesi Spontini.
Il valore educativo e inclusivo di “Social Opera” è stato riconosciuto anche con il Premio nazionale “Inclusione 3.0”, conferito dall’Università degli Studi di Macerata nel 2022. Questo premio sottolinea l’impatto positivo del progetto nella vita delle persone coinvolte e il suo ruolo cruciale nel promuovere il benessere e la crescita personale attraverso l’arte.
Un approccio pratico e innovativo
Il progetto è attualmente monitorato da ricercatori universitari come caso di studio di buona pratica di inclusione. Attraverso laboratori di teatro sociale e danza movimento terapia, i partecipanti possono:
- Esprimersi liberamente
- Sviluppare nuove competenze
- Costruire relazioni significative con i coetanei
“Social Opera” si articola in due principali progetti di welfare culturale: il laboratorio di teatro sociale e danza movimento terapia “OperaH”, dedicato agli utenti dei servizi socio-sanitari, e il progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), che avvicina gli studenti ai mestieri del mondo dello spettacolo. Questo approccio pratico consente ai ragazzi di acquisire competenze utili, come la progettazione di scene, costumi e luci, preparandoli così per il futuro.
Un impatto positivo sulla comunità
Nel corso degli anni, “Social Opera” ha coinvolto circa 200 studenti e ha attratto oltre 4000 spettatori, dimostrando il forte legame tra arte e comunità. La Compagnia OperaH, il cuore pulsante del progetto, conta mediamente circa 13 attori, ognuno dei quali porta sul palcoscenico la propria storia, rendendo ogni performance unica e toccante.
Iniziative come “Social Opera” non solo intrattengono, ma rappresentano anche un modello di inclusione che può ispirare altre città e istituzioni. La musica e l’arte hanno la capacità di unire le persone, accogliere le diversità e celebrarle. In un periodo in cui il tema dell’inclusione è più che mai attuale, progetti come questo dimostrano che è possibile costruire una società più equa e solidale attraverso la cultura.
“Social Opera” si erge come un faro di speranza e innovazione, trasformando la vita di chi partecipa e di chi assiste. La ricezione del Premio Abbiati rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’importanza del lavoro svolto dalla Fondazione Pergolesi Spontini e della sua dedizione all’inclusione sociale. Con il supporto di critici e professionisti del settore, “Social Opera” continua a dimostrare che l’incontro tra arte e inclusione è non solo possibile, ma essenziale per una società più giusta e ricca di opportunità.