Più guadagni e meno tasse paghi: polemica per la riforma che aiuta solo i ricchi

Incredibile novità del Governo di Giorgia Meloni: più guadagni e meno tasse paghi. La notizia sta già sollevando polemiche. 

La proporzionalità delle tasse è stata ribaltata? In un certo senso, da oggi in poi, chi guadagna di più pagherà meno tasse grazie alla riforma fiscale del Governo Meloni. Vediamo cosa è cambiato.

Riforma fiscale
La riforma fiscale sta sollevando dubbi/ Arabonormannaunesco.it

Il Governo lo aveva preannunciato: la riforma fiscale sarebbe stata una specie di rivoluzione per il nostro Paese. Infatti erano anni che non si metteva in atto una riforma fiscale di così ampio respiro che toccasse tutte le principali imposte: Irpef, Ires, IRAP e IVA. Il primo passo è stato partire dall’Irpef: le aliquote sono passate da quattro a tre con un accorpamento dei primi due scaglioni di reddito.

Infatti, quest’anno, chi ha un reddito fino a 28.000 euro paga un’aliquota del 23% mentre fino allo scorso anno quest’aliquota era destinata solo ai redditi fino a 15.000 euro e chi aveva un reddito annuo lordo compreso tra 15.001 e 28.000 euro doveva pagare un’aliquota del 25%. Meno due punti percentuali dunque per la fascia reddituale medio bassa che, in Italia, è la più numerosa. Ma c’è anche un’altra novità grazie a cui chi guadagna di più potrebbe pagare meno tasse.

Riforma fiscale: ecco chi ci guadagna

La riforma fiscale del Governo Meloni ormai è partita e le novità avanzano. Molti accusano l’Esecutivo di voler agevolare soprattutto i più ricchi attraverso il sistema delle detrazioni. Vediamo cosa è cambiato rispetto allo scorso anno.

Aliquote Irpef e detrazioni
Ecco cosa succede a chi guadagna di più/ Arabonormannaunesco.it

Come anticipato, nel 2024, le aliquote Irpef non sono più quattro ma sono soltanto tre:

  • del 23% per i redditi lordi annui fino a 28.000 euro;
  • del 35% per i redditi lordi annui compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • del 43% per i redditi lordi annui che superano i 50.000 euro.

A ben vedere, dunque, la proporzionalità della tassazione è stata rispettata. Nessuna tassa piatta: anche nel 2024 chi guadagna di più,  a conti fatti, paga più tasse di chi guadagna meno. Tuttavia il Governo di Giorgia Meloni non è intervenuto solo sulle aliquote Irpef ma anche sul sistema delle detrazioni, una delle voci più importanti all’interno del sistema tributario del nostro Paese.

Infatti molto spesso chi guadagna di più, alla fine, si ritrova a pagare meno tasse poiché può detrarre molto di più di chi guadagna poco. La nuova normativa ha stabilito che, per coloro che hanno un reddito annuo complessivo superiore a 50.000 euro, l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda è ridotto di un importo pari a 260 euro. Da notare che tale taglio riguarda anche le erogazioni liberali a favore dei partiti politici e i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi. Restano, invece, escluse le spese sanitarie che continueranno ad essere detratte come al solito. Infine, per coloro che godono di un reddito lordo annuo superiore a 120.000 euro, la decurtazione di 260 euro sarà applicata alla detrazione dall’imposta lorda.

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