Pignoramenti 2024: la scappatoia per salvare i soldi sul conto, approfitta subito

Nel caso di un pignoramento come è possibile proteggere i soldi presenti sul conto corrente? Scopriamo cosa prevede la legge in merito. 

Ritrovarsi oggetto di un pignoramento è un incubo che tutti sperano di non dover vivere ma purtroppo in alcuni casi questa procedura viene messa in atto allo scopo di recuperare il cosiddetto credito incompiuto. Con pignoramento si fa riferimento ad un’azione esecutiva che prevede vari passaggi operativi a cominciare dal blocco del conto.

Pignoramento e limiti di prelievo sul conto corrente
Come proteggere i soldi sul conto corrente dal pignoramento (arabonormannaunesco.it)

E che può riguardare non solo la liquidità ma anche beni immobili ed altre proprietà (veicoli, imbarcazioni etc) che potrebbero essere sottratte al proprietario allo scopo di andare a recuperare il debito accumulatosi. Ciò nonostante la legge prevede una serie di limiti, in particolar modo per quanto concerne il conto corrente. Scopriamo quali sono.

Pignoramento e limiti: come salvare i soldi sul conto

Andare a bloccare il conto corrente avrà, come effetto immediato, il rendere le operazioni effettuate dal debitore inefficaci; inoltre l’istituto bancario sarà per legge tenuto ad effettuare il trasferimento delle somme presenti. Il tutto però nel rispetto di alcuni limiti: la normativa vigente prevede infatti anche la cosiddetta cifra impignorabile, una somma che potrà rimanere nella disponibilità del proprietario del conto. Questa somma, inoltre, varia sulla base della natura dei redditi presenti sul medesimo conto.

Conto in rosso e pignoramento, cosa prevede la legge
Qual è la cifra impignorabile per legge (arabonormannaunesco.it)

Proprio la presenza degli importi sul conto vanno a determinare l’efficacia stessa del pignoramento: qualora le somme siano tali da garantire il recupero del credito da parte del creditore esso potrà essere in atto, a patto che venga pignorato solo il saldo positivo. Le cose cambiano qualora il conto risulti incapiente o in rosso: non saranno infatti pignorabili i versamenti utili a diminuire o azzerare l’ammontare ma saranno invece pignorabili i depositi eventuali effettuati successivamente alla riattivazione del conto.

Nel caso in cui siano presenti somme inferiori rispetto a quelle previste dal pignoramento il rapporto verrà bloccato non consentendo al correntista di effettuare pagamenti o prelievi mentre se la capienza risulta superiore al debito, le somme eccedenti potranno essere usate.  Al fine di poter procedere, anzitutto, il creditore dovrà dunque essere in possesso di un titolo esecutivo in corso di validità che confermi la situazione debitoria del proprietario del conto.

Per quanto riguarda infine l’importo minimo non pignorabile, per saperlo occorre distinguere tra i conti di lavoratori autonomi, professionisti, disoccupati, imprenditori e studenti e quelli dei lavoratori con contratto di lavoro dipendente o dei pensionati. Se nel primo caso i conti possono essere interamente pignorati, nel secondo è prevista una soglia di impignorabilità pari al triplo della misura dell’assegno sociale. Solo le somme eccedenti ad essa potranno dunque essere pignorate.

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