Il Ministero della Salute ha preso la decisione di richiamare il pesce spada dopo aver appurato che vi era un livello di mercurio elevato.
Spesso capita che il Ministero della Salute prenda delle decisioni proprio per tutelare il benessere dei consumatori. Ed è per questo motivo che è suo il compito di tenere sotto controllo tutti gli alimenti proposti sul mercato e, se questi non sono conformi alle leggi italiani, decida di richiamarli così da evitare che chi lo ingerisca possa sentirsi male.
Questa volta a pagarne le pene è stato un prodotto molto amato, il pesce spada che era possibile acquistare in diversi supermercati. Pare che, dopo diversi controlli, sia stato appurato che i livelli di mercurio erano fin troppo oltre la media. Ma di quale pesce spada in particolare si tratta? Scopriamo ogni dettaglio nel testo che segue.
Il ministero richiama il pesce spada, ecco di quale lotto si tratta
La decisione del Ministero della salute è stata irrevocabile ed ha deciso quindi di richiamare ben tre lotti di bistecche di pesce spada sashimi prodotti da Urbis Food srl.
E’ stato lo stesso ente ad indicarne la ragione all’interno dell’avviso di richiamo affermando quindi che la presenza di mercurio andava ben oltre i limiti consentiti dalle legge. Il prodotto di cui si parla viene proposto al pubblico sfuso e fa parte dei lotti numero 2401187, 2401433 e 2404366.
Si tratta di un bene alimentare che prevede i termini di conservazione stabiliti al 20/08/2025, 01/09/2025 e 19/10/2025. Sul sito del ministero è stato quindi condiviso un richiamo anche se nessuna foto è stata allegata ad esso.
E’ stata l’azienda Urbis food srl a commercializzare le bistecche di pesce spada sashimi che hanno ricevuto il richiamo. Lo stabilimento in questione è situato in contrada Montedoro 34 a Urbisaglia, ossia in provincia di Macerata. Per evitare che accadono delle conseguenze spiacevoli ai consumatori, è stata la stessa Urbis food srl a raccomandarsi di evitare di consumare le bistecche di pesce spada su cui si trovano i lotti indicati.
Inoltre, il consiglio che dà il Ministero della Salute per coloro che hanno acquistato il prodotto in questione è quello di riconsegnarlo al punto vendita per poter ottenere il rimborso. Insomma, continua imperterrito il lavoro dell’ente che si occupa di tutelare la salute degli italiani al punto che dal primo gennaio ad oggi sono state segnalati più di 160 richiami che hanno coinvolto circa 436 di prodotti.
