Il Forum brasiliano per la pubblica sicurezza ha raccolto informazioni sulla criminalità nel Paese e i risultati evidenziano la grossa difficoltà a ritrovare le persone scomparse, soprattutto perché in Brasile “la sparizione non è un crimine”
In Brasile scompaiono in media 200 persone al giorno, la maggior parte a San Paolo, una delle città più popolose del mondo. Tra il 2019 e il 2021 ci sono stati più di 200.000 casi di sparizioni, di cui il 30% sono adolescenti tra i 12 ei 17 anni. Il Forum brasiliano per la pubblica sicurezza ha raccolto informazioni sulla criminalità nel Paese e i risultati evidenziano la grossa difficoltà a ritrovare le persone scomparse, soprattutto perché la “sparizione non è un crimine in Brasile“, come ha dichiarato la ricercatrice Talita Nascimento a Brazil Reports. “Spesso la polizia lascia la decisione alle famiglie, che finiscono per mobilitarsi più delle forze di polizia ritrovare la persona scomparsa”, ha aggiunto. Dai sondaggi svolti, che hanno coinvolto gli agenti, si comprende come nelle stazioni di polizia la scomparsa delle persone non sia una priorità.
Sempre Talita Nascimento ha affermato che soltanto i casi di sparizione di bambini, anziani o di persone con disturbi mentali solitamente riescono ad avere la priorità. “Quando si tratta di adolescenti viene invece evidenziata la negligenza nelle indagini“, dichiara la ricercatrice. “Soprattutto se si tratta di un ragazzo, c’è la convinzione che quel giovane sia scappato o si stia ribellando e le indagini non vanno come dovrebbero“, ha continuato. Dopo quanto tempo si denuncia una scomparsa? Per gli uomini si aspettano in media otto giorni, mentre per le donne sei giorni. Secondo lo studio, il 62% delle persone scomparse in Brasile sono uomini e il 54% sono di colore.
Nel 30% dei casi sono gli adolescenti tra i 12 ei 17 anni ad essere coinvolti. Spesso, non avendo abbastanza dati a disposizione, la polizia non riesce a comprendere le cause e di conseguenza a studiare un modello da seguire per la ricerca. “È necessario avere più criteri e standardizzazione nei registri in modo che si possa identificare un modello di sparizioni e le loro cause”, ha spiegato Nascimento.
Secondo la ricercatrice è difficile individuare le cause di tutte le sparizioni avvenute in Brasile. Le poche informazioni a riguardo non permettono di capire se la persona scomparsa si è allontanata per volontà propria o se è stata vittima di un crimine. In Brasile scompaiono ogni anno moltissime persone e molto spesso queste non vengono più ritrovate. Quali sono le cause? Perché spariscono e chi si nasconde dietro le sparizioni? Le statistiche della polizia mostrano che ogni anno la polizia uccide tra le 700 e le 800 persone in città e il 75% delle quali sono giovani di colore, per poi trasferirli in una fossa comune al confine. Dietro alle sparizione c’è quasi sempre la violenza politica o anche la scelta personale di fuggire per tentare di sottrarsi a responsabilità troppo grosse, debiti o per rimediare a scelte di vita sbagliate.
“Una legge approvata nel 2019 prevede la creazione di un registro unificato delle persone scomparse. Ma finora questa legge non è stata attuata. È una buona legge e rappresenta un passo avanti, ma deve essere qualcosa di più di una semplice legge sulla carta. Nel frattempo, dipendiamo dal lavoro individuale e dalla buona volontà della polizia”, ha affermato Nascimento.
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