Con l’aumento dei costi della vita e i cambiamenti nei mercati immobiliari, è fondamentale continuare a monitorare queste tendenze.
Il mercato degli affitti in Italia sta attraversando un periodo di crescita costante, con un aumento preoccupante della percentuale del reddito familiare dedicato al pagamento degli affitti. Nel 2024, questa percentuale è salita al 30%, rispetto al 26% dell’anno precedente.
Al contempo, il tasso di sforzo per l’acquisto di una casa è sceso al 18%. Questi dati, forniti da Idealista, uno dei principali portali immobiliari italiani, evidenziano le difficoltà crescenti delle famiglie nel sostenere i costi degli affitti, specialmente in alcune province e città.
Le città con il tasso di sforzo più elevato
Firenze si distingue per avere il tasso di sforzo più alto, con il 48% del reddito familiare destinato al pagamento dell’affitto. Altre città con tassi elevati includono:
- Napoli – 47%
- Como – 36%
- Roma e Venezia – 41%
Questi dati non solo indicano un disagio economico, ma riflettono anche la stagnazione del mercato immobiliare, dove tassi d’interesse elevati e la scarsa disponibilità di alloggi accessibili giocano un ruolo cruciale.
L’interconnessione tra affitti e compravendite
Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista, ha messo in evidenza come i mercati degli affitti e delle compravendite siano fortemente interconnessi. Nonostante le condizioni sfavorevoli per l’acquisto, molti inquilini hanno scelto di rimanere in affitto, creando una sorta di impasse nel mercato.
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Tuttavia, una recente diminuzione dei tassi d’interesse da parte della BCE ha riacceso le speranze nel mercato delle compravendite, portando a una diminuzione dello sforzo economico per comprare casa.
Variazioni regionali nel tasso di sforzo
Il tasso di sforzo per l’affitto varia notevolmente da regione a regione. Oltre alle città già menzionate, troviamo:
- Massa – 34%
- Vicenza – 32%
- Bologna – 31%
In controtendenza, Milano ha registrato una diminuzione dei canoni di affitto, probabilmente a causa di una saturazione del mercato. Tuttavia, più della metà delle città monitorate ha visto aumenti significativi. Ad esempio, Napoli ha visto un incremento del 9%, mentre Como e Roma hanno registrato aumenti dell’8% e del 6%, rispettivamente.
In alcune province, come Rimini e Belluno, il tasso di sforzo supera il 60% del reddito familiare, evidenziando le gravi difficoltà economiche in queste aree. Al contrario, province come Biella e Terni mostrano tassi di sforzo inferiori al 15%.
Riflessioni sul mercato immobiliare
Nel complesso, il tasso di sforzo per le compravendite è generalmente più basso rispetto a quello degli affitti, con città come Milano, Venezia e Napoli che superano la soglia del 30%. Tuttavia, molte città stanno vivendo un miglioramento, con cali significativi in luoghi come Bolzano e Milano, dove il tasso di sforzo è sceso di 7 punti.
La metodologia utilizzata per calcolare il tasso di sforzo si basa su una valutazione del reddito netto familiare e dei canoni di affitto medi per un appartamento di dimensioni standard. Questo approccio fornisce una visione chiara della pressione economica sulle famiglie italiane, rivelando le difficoltà quotidiane che molte di esse devono affrontare in un contesto di crescente incertezza economica.