L’INPS ha recentemente annunciato, attraverso il messaggio n. 890 del 2025, l’avvio di controlli per i pensionati italiani.
Questa misura è stata implementata per garantire la regolarità dei pagamenti e tutelare le risorse pubbliche, coinvolgendo oltre 310.000 pensionati che riscuotono la loro pensione oltre i confini nazionali. Sebbene molti scelgano di vivere all’estero per motivi fiscali e per un tenore di vita migliore, è fondamentale dimostrare la propria esistenza in vita per continuare a ricevere i pagamenti.
Ogni anno, i pensionati residenti all’estero sono tenuti a fornire prove della loro esistenza in vita. La verifica è gestita da Citibank N.A., che si occupa dei pagamenti delle pensioni fuori dal territorio nazionale. La prima fase del controllo inizierà il 20 marzo 2025, interessando principalmente i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi e Stati dell’Est Europa. La seconda fase, invece, coinvolgerà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, con inizio il 17 settembre 2025.
Dettagli delle scadenze e delle modalità di verifica
È cruciale tenere a mente le scadenze per evitare il blocco dei pagamenti. Le principali date da considerare sono:
- 15 luglio 2025: termine per la restituzione della documentazione per i pensionati della prima fase.
- 15 gennaio 2026: termine per i pensionati della seconda fase.
Per dimostrare la propria esistenza in vita, i pensionati possono scegliere tra diverse opzioni:
- Compilare un modulo cartaceo fornito da Citibank, firmato e controfirmato da un testimone accettabile.
- Utilizzare strumenti digitali, come il portale web di Citibank o servizi di videochiamata con le rappresentanze consolari.
- Riscossione personale della pensione presso un’agenzia Western Union, dove il ritiro funge già da verifica.
Queste modalità offrono flessibilità a chi potrebbe avere difficoltà a inviare la documentazione o recarsi presso uffici competenti.
Non tutti i pensionati sono soggetti a questa verifica. Sono esentati coloro i cui dati vengono già verificati tramite scambi telematici con enti previdenziali esteri, come Polonia, Germania, Svizzera e Francia. Inoltre, sono esclusi i pensionati che hanno già attestato la loro esistenza in vita in precedenti campagne di controllo.
Per situazioni particolari, come gravi condizioni di salute o impossibilità di movimento, ci sono procedure alternative. Ad esempio:
- I residenti in istituti di cura possono far compilare il modulo da un medico o da un tutore legale.
- I detenuti possono ricevere l’attestazione dalla direzione dell’istituto carcerario.

È fondamentale rispettare le scadenze stabilite, poiché il mancato invio dell’attestazione comporterà la sospensione dei pagamenti della pensione. In particolare:
- Per i pensionati della prima fase, il pagamento sarà localizzato presso gli sportelli Western Union a partire da agosto 2025.
- Per quelli della seconda fase, il pagamento avverrà a febbraio 2026.
Se la pensione viene sospesa, il pensionato deve contattare la sede INPS di riferimento per richiedere la riattivazione del pagamento, presentando una prova valida di esistenza in vita, una copia di un documento di identità e specificando le modalità di pagamento richieste.
La situazione attuale richiede attenzione e tempestività da parte di tutti i pensionati italiani residenti all’estero. Mantenere una comunicazione costante con l’INPS e rispettare le scadenze è fondamentale per garantire la continuità dei pagamenti e evitare disagi economici.