Pensione, puoi aumentare il tuo assegno mensile: ecco come stanno facendo in tanti

Vi è la possibilità di incrementare l’importo del trattamento pensionistico che si riceve? Ecco quali sono le strade possibili per aumentare la pensione.

Non di rado quando si raggiungono i requisiti per l’accesso alla pensione ci si potrebbe trovare con l’amara sorpresa di ricevere un cedolino mensile di importo inferiore alle proprie aspettative. I motivi sono molteplici e riguardano anche le differenti modalità di accesso anticipato al trattamento pensionistico oltre alle modalità di calcolo della pensione stessa, differenziate rispetto a quanto accadeva in passato.

Se è vero che in alcuni casi sussiste il divieto di cumulo tra redditi di pensione e redditi di lavoro, vi sono però delle possibilità per andare ad incrementare gli importi percepiti. Ecco come.

Pensione, è possibile aumentare gli importi ricevuti? Cosa bisogna fare

Chi accede alla pensione con l’Ape sociale, con Quota 103 e in precedenza con Quota 100 e Quota 102 non ha la possibilità di continuare a lavorare dopo aver iniziato a ricevere il cedolino. Ma in realtà è ammesso il lavoro autonomo occasionale a patto che non si vada a superare il limite di reddito annuo di 5000 euro. Con altre misure invece è possibile, anche dopo la pensione, continuare oppure riprendere a lavorare dopo la data del pensionamento. Questo è già di per sé un modo per andare ad arrotondare e aumentare il cedolino.

Il fatto di continuare a lavorare dopo la pensione è, peraltro, qualcosa di molto comune in particolare tra i lavoratori autonomi che cercano in tal modo di ‘alimentare’ la propria pensione con extra risorse. Infatti i contributi versati dopo la data del pensionamento non vanno persi e possono consentire di effettuare un ricalcolo della pensione stessa. Esiste a tal proposito il supplemento di pensione che, alla luce degli accrediti di contribuzione previdenziale successivi alla data nella quale si è iniziata a ricevere la pensione, permette di ottenere il ricalcolo e l’aumento della pensione stessa.

Questo strumento andrà chiaramente utilizzato nel rispetto delle regole che l’Inps prevede: anzitutto i soldi in più potranno essere previsti a patto che il trattamento non sia integrato al minimo con le maggiorazioni. Questo perché l’eventuale incremento potrebbe, in tal caso, essere già di fatto assorbito dalla precedente integrazione. Inoltre bisogna ricordarsi che non vi è alcun supplemento di pensione automatico ma che per ottenerlo occorre sempre effettuare specifica richiesta all’Istituto a patto che siano trascorsi almeno due anni dalla data di pensionamento e che siano stati raggiunti i 67 anni, che corrispondono alla soglia anagrafica dell’età pensionabile.

Proseguendo i versamenti, inoltre, è possibile richiedere il supplemento ogni due anni. Le cose cambiano se si ricade nel fondo previdenziale della Gestione Separata in quanto il primo supplemento può essere richiesto a due anni dal pensionamento ma per i successivi bisognerà attendere cinque anni.